A prevedere aliquote contributive previdenziali maggiori nel caso di un contratto a tempo determinato èstata la riforma del lavoro targata Fornero, nel tentativo di ridurre la precarietà del mondo del lavoro.
In caso di assunzione di un lavoratore domestico con contratto a tempo determinato occorre inoltre aggiungere alle maggiori aliquote contributive previste in tal caso anche la famosa addizionale pari all’1,4% prevista per tutti i contratti di lavoro a tempo determinato, compresi quindi anche quelli siglati per l’assunzione di lavoratori domestici.
Al riguardo, tuttavia, l’Inps con la circolare n. 25 del 2013, dopo aver chiarito che l’onere ètotalmente a carico del datore di lavoro, ha precisato che tale addizionale non èdovuta nel caso in cui si assuma una domestica per sostituire la dipendente fissa temporaneamente assente.
Il datore di lavoro domestico, tuttavia, puಠottenere il rimborso del contributo addizionale versato qualora provveda a trasformare il rapporto di lavoro a termine in un contratto di lavoro a tempo indeterminato, sempre che ciಠavvenga non pi๠tardi di sei mesi dalla scadenza del precedente contratto a temine.