Secondo una stima fornita dalla Fp-Cgil, che ha calcolato l’impatto delle misure attuate dal governo sul pubblico impiego, il mancato rinnovo imposto dal governo comporterà per i lavoratori interessati una perdita di salario complessiva di circa 6.000 euro, con una decurtazione mensile in media di 240 euro.
Sempre secondo tale stima, per i dipendenti dei ministeri la perdita media in busta paga a regime sarà di 210 euro, per i lavoratori delle agenzie fiscali di 270 euro, per quelli degli enti pubblici non economici di 290 euro, per i dipendenti delle regioni e delle autonomie locali la perdita èquantificabile in 215 euro e per quelli del servizio sanitario nazionale in 230 euro. Il calo del potere di acquisto si rifletterà poi inevitabilmente sui consumi, con un impatto stimato in circa 6.500 euro a lavoratore nel periodo compreso tra il 2010 e il 2014.
Lo studio lancia inoltre l’allarme sul settore sanitario, in quanto il mancato rinnovo dei contratti andrà a incidere sul singolo lavoratore, che risulterà quindi demotivato rispetto alla prestazione fornita, mentre la riduzione degli stanziamenti impedirà alle strutture sanitarie pubbliche di erogare i servizi sui quali il cittadino poteva fare affidamento.