Il decreto, come anticipato nelle scorse settimane, contiene infatti la normativa dei voucher asili nido e baby sitting. In altre parole, al fine di favorire il rientro al lavoro delle lavoratrici madri al termine del periodo di astensione obbligatoria, lo Stato contribuirà con un bonus di 300 euro mensili alle spese per l’asilo nido o la baby-sitter, a patto perಠche la lavoratrice rinunci all’astensione facoltativa nei mesi coperti dal contributo.
In particolare, la norma prevede che al termine del periodo di astensione obbligatoria e negli undici mesi successivi la madre possa chiedere, in luogo del congedo parentale, un bonus da utlizzare per il pagamento dell’asilo nido o del servizio di baby sitting. Il buono viene erogato per un periodo massimo di sei mesi, sulla base della richiesta della madre. Per le lavoratrici iscritte alla gestione separata il periodo massimo di erogazione del buono èdi tre mesi, mentre per le lavoratrici part-time sarà riproporzionato in base alle ore di lavoro svolte
In contributo per il servizio di baby sitting sarà erogato attraverso il sistema dei buoni lavoro, mentre quello per l’asilo nido verrà corrisposto direttamente alla struttura prescelta, che dovrà necessariamente essere ricompresa all’interno di un elenco predisposto dall’Inps.
Sulla base del reddito isee delle richiedenti, verrà stilata una graduatoria a livello nazionale. Lo Stato ha messo a disposizione 60 milioni di euro, 20 per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015.