L’OCSE ha da poco fotografato la situazione del lavoro e della disoccupazione nei paesi che appartengono all’area dell’Organizzazione internazionale per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, rilevando come al momento i lavoratori disoccupati abbiano raggiunto il livello di circa 45 milioni, con un incremento di 11,9 milioni rispetto agli anni precedenti la crisi economica – prima del 2007.Â
All’interno dell’area OCSE, tuttavia, ci sono stati nell’ultimo periodo anche diversi paesi che hanno ridotto il tasso di disoccupazione e questi ultimi possono essere individuati in:Â Grecia (con un tasso del 27,8 per cento nel 2013), Spagna (al 27,3 per cento nel 2013), Portogallo (18,2 per cento sempre nel 2013), Slovacchia (al 14,6 per cento nel 2013) e l’Irlanda.Â
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Interessante scoprire ad esempio anche quali sono stati i paesi che hanno scalato la classifica, andando a raggiungere i livelli pi๠bassi in fatto di disoccupazione. I paesi OCSE che attualmente possono vantare il minor numero di disoccupati sono la Norvegia (3,3%), il Giappone (3,5%), la Corea del Sud (3,7%), l’Austria (4,7%), la Svizzera (4,8%), il Messico (4,9%) e la Germania (5,1%).
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In alcuni paesi dell’area OCSE, tuttavia, la disoccupazione èdiventata un problema serio e strutturale, vedendo un aumento dei disoccupati di lungo periodo che non riescono ad essere riassorbiti dal sistema economico. Appartiene a questa categoria circa il 35 per cento dei lavoratori nell’area OCSE, ovvero circa 16,3 milioni di persone.
In Italia, ad esempio, dove il livello dei disoccupati èaumentato rispetto alle stime del 2013, i disoccupati senza lavoro da almeno 12 mesi sono circa il 57 percento del totale, soprattutto tra gli over 55.Â