Il governo, in uno dei decreti attuativi del Jobs Act ha inserito il contratto di ricollocazione, un voucher che doveva essere soltanto per i lavoratori licenziati ma che ora èstato esteso a tutte le categorie di disoccupati. Vediamo insieme com’ècambiato dall’idea originale e che cos’à¨.
La prima cosa da sottolineare èche il contratto di ricollocazione doveva far parte del decreto attuativo sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti e doveva riguardare soltanto i casi di licenziamento del lavoratore. La novità allora èche questa misura èstata inserita nel decreto sugli ammortizzatori sociali e riguarda tutti i tipi di disoccupati.
Questi possono garantirsi adesso dei servizi di ricerca di una nuova occupazione, servizi mirati a favore di chi ha perso o non ha pi๠un posto di lavoro. Il voucher di ricollocamento èdi importo variabile in base ai diversi profili professionali e alla difficoltà riscontrata nel trovare una nuova occupazione. Si possono spendere questi voucher sia rivolgendosi alle strutture pubbliche, sia rivolgendosi alle strutture private.
Il contratto di ricollocazione, tra un decreto attuativo e l’altro, èstato modificato e lo strumento in questione si puಠdire che sia stato ampliato. Nella fattispecie sono state avallate le richieste della Conferenza Stato Regioni. Il sistema di voucher ètra l’altro già utilizzato in molti Paesi del Nord dell’Europa dove il mercato del lavoro èorientato ai criteri di flessibilità e sicurezza nel senso che il lavoro èun diritto ma èanche flessibile. In Italia èstato sperimentato soltanto in alcune Regioni ed ora dovrà essere attivata una politica a livello nazionale.