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Colf, badanti e collaboratori domestici: come metterli in regola?

Aumenta quotidianamente il numero delle famiglie che necessitano dell’aiuto di qualcuno in casa. Che si tratti di un collaboratore domestico, di una colf o di una badante, ciascuno di loro va necessariamente messo in regola: ma come fare?

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Dopo aver acquisito tutti i documenti necessari che variano di caso in caso, si deve formalizzare l’assunzione con il contratto di lavoro.

Redatto in duplice copia (per il datore di lavoro e il lavoratore) e sottoscritto da entrambi, dovrà  riportare la data di inizio del rapporto di lavoro, la categoria nella quale la persona viene assunta, la sua anzianità  di servizio, ma anche la durata del periodo di prova, gli orari di lavoro e il giorno previsto del riposo settimanale, modalità  su vitto e alloggio, retribuzione oraria.

La comunicazione va fornita all’Inps almeno ore 24 del giorno precedente all’inizio dell’attività  lavorativa. Sarà  il datore di lavoro ad accedere sul portale Inps e compilare i dati necessari alla Comunicazione inserendo i dati richiesti.

Il primo passo da compiere perಠèprocurarsi i documenti necessari che variano in base alla situazione e alla nazionalità  del lavoratore.

Se il lavoratore èitaliano o di un Paese dell’Unione Euopea: il datore di lavoro puಠassumerlo dopo aver concordato le modalità  del lavoro anche se non èiscritto alle liste di collocamento e deve essere provvisto dl codice fiscale, di un documento di identità , della tessera sanitaria aggiornata e rilasciata dall’ASL.

Se il lavoratore èminorenne ènecessario presentare il certificato di idoneità  al lavoro che dovrà  essere rilasciato dall’Ufficiale sanitario dell’ASL di zona e la dichiarazione dei genitori (vidimata dal Sindaco del Comune di residenza) che acconsentono che il minorenne lavori e viva presso il datore di lavoro.

Se il lavoratore èxtracomunitario già  residente in Italia il datore di lavoro deve compilare il “modello Q” da trasmettere online all’Inps comunicando l’assunzione, la variazione e la cessazione di lavoro.
Il lavoratore deve avere il permesso di soggiorno valido per svolgere il proprio lavoro e portare in Questura la copia del modulo UniLav.

Infine se il lavoratore èxtracomunitario, ma non ancora residente in Italia: in questo caso ènecessario attendere la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per verificare il numero flussi dell’anno in corso che stabilisce il numero massimo di lavoratori extracomunitari che possono usufruire del permesso di soggiorno e solo in un secondo momento presentare la domanda di nulla osta al lavoro.

 

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