Nel periodo in cui ricopre tale ruolo, il tutor aziendale deve assolvere specifici compiti previsti dall’art. 1 del D.M. del 28 febbraio 2000. Tra questi figura anzitutto quello di favorire l’inserimento dell’apprendista all’interno del contesto organizzativo aziendale, in modo tale da far si che questi sia messo nelle condizioni di svolgere al meglio i suoi compiti.
Altro compito consiste nell’agevolare l’apprendimento del lavoratore e nel presidiare l’andamento del processo di apprendimento nelle sue diverse fasi, quindi sia nell’ambito della formazione formale che in quella non formale. Il tutor deve inoltre partecipare attivamente alla definizione del Piano Formativo Individuale dell’apprendista e deve garantire la coerenza dell’attività svolta in azienda rispetto agli obiettivi formativi identificati nel Piano Formativo Individuale. Infine, tra gli i compiti del tutor la normativa cita quello di facilitare la realizzazione di incontri finalizzati alla verifica del percorso formativo insieme alla struttura formativa accreditata presso la Regione.
Al fine di garantire il corretto adempimento dei suddetti compiti, la normativa stabilisce che ciascun tutor non puಠaffiancare pi๠di cinque apprendisti.