Il congedo parentale frazionato a ore, in particolare, consentirebbe sia alla madre che al padre di lavorare per metà giornata e di stare in congedo l’altra metà .
Questa possibilità andrebbe quindi a raddoppiare i giorni di congedo concessi ai genitori per stare con i figli e allo stesso tempo consentirebbe loro di avere pi๠entrate a fine mese, dal momento che il congedo parentale viene retribuito al 30% dello stipendio.
Qualora la bozza del decreto dovesse divenire legge introducendo anche in Italia il congedo parentale a ore, bisognerà comunque attendere l’adeguamento dei contratti collettivi nazionali. L’articolo 17 della bozza del decreto che recepisce la direttiva europea, infatti, affida alla contrattazione collettiva di settore la determinazione delle modalità di fruizione del congedo su base oraria, nonchè la determinazione dei criteri di calcolo della base oraria e l’equiparazione di un determinato monte ore alla singola giornata lavorativa.
Per il resto, il congedo parentale rimarrebbe cosଠcom’èora, quindi continuerebbe ad essere un periodo di astensione facoltativa dal lavoro che sia la madre che il padre possono prendere dopo la maternità obbligatoria della madre per un periodo non superiore a sei mesi al massimo per ciascun genitore, entro gli 8 anni di vita del bambino, per un totale comunque non superiore ai dieci mesi complessivi. I mesi possono diventare undici se il padre accetta di stare a casa almeno tre mesi consecutivi. Attualmente, ricordiamo, il congedo puಠessere frazionato, nel corso degli 8 anni, in periodi di giorni, settimane o mesi, sempre con l’accordo del datore di lavoro.