La Fondazione Giuseppe Di Vittorio ha messo nelle mani della CGIL un report dedicato alle assunzioni che mette insieme i dati offerti dall’INPS con quelli dell’ISTAT descrivendo un quadro italiano tutt’altro che roseo.Â
I voucher, dei quali abbiamo assistito al boom, sono stati considerati inizialmente come uno strumento per l’emersione del lavoro nero. Potevano infatti essere retribuiti con questo sistema tutti coloro che avrebbero offerto la loro professionalità al di fuori del regime fiscale ordinario. Si pensi alle baby sitter, alle donne delle pulizie chiamate occasionalmente, oppure anche ai lavoratori stagionali che fanno vendemmie e raccolte di frutta, o addirittura alle ragazze e ai ragazzi che danno ripetizioni ai giovani studenti.
L’uso dei voucher si èpoi allontanato dalle ambizioni iniziali per diventare un vero e proprio strumento di pagamento per tantissimi lavori. In alcune zone d’Italia èpi๠usato che in altre a dimostrazione del fatto che lo strumento èstato completamente snaturato. Ecco cosa scrive in proposito la Fondazione Di Vittorio che ha approfondito anche il caso delle assunzioni a tempo indeterminato.
Nei primi 7 mesi del 2016 sono stati acquistati in Italia quasi 85 milioni di voucher, oltre 4 volte il valore del 2013 e in aumento del 135% rispetto al 2014. Rapportando i dati all’orario contrattuale medio netto di un full-time nel settore privato, tale quantità èquivalente – secondo nostre stime – a ben 85 mila persone impiegate a tempo pieno ogni mese. Si tratta con ogni probabilità di un dato sottostimato, poichè, secondo un’opinione largamente diffusa, la parte di lavoro ufficialmente dichiarato con i voucher non copre che una parte del lavoro effettivamente svolto. Le aree geografiche che utilizzavano relativamente meno lo strumento dei buoni-lavoro fanno perಠsegnare gli incrementi pi๠consistenti. Nel 2015- 16, infatti, i maggiori incrementi percentuali si registrano nel Mezzogiorno: nelle Isole (+93,8% nel 2015 e +39% nel 2016) e nel Sud (+83,5% nel 2015 e +38,4% nel 2016). Il Nord-est, nei primi 7 mesi del 2016, èla prima area per acquisto di buoni- lavoro, rappresentando un terzo del totale nazionale. Seguono Il Nordovest con il 30,8%, il Centro con il 18,3%, il Sud con l’11,9% ed infine le Isole con il 5,8%.