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Nuovo CCNL dirigenti

Dopo lunghe trattative sindacali, èstato stipulato ed èntrato in vigore il nuovo contratto collettivo per i dirigenti del comparto industriale, che rimarrà  operativo fino al 31 dicembre 2013. Il nuovo CCNL non prevede, in realtà , clamorose rivoluzioni bensଠun rafforzamento di alcune tendenze già  manifestatesi negli anni precedenti.


Per esempio, acquisisce maggiore dignità  il legare una parte della retribuzione all’andamento della società , prima previsto solo per le grandi aziende e ora esteso alle PMI. Il contratto collettivo, anzi, prevede tre diverse forme tecniche di calcolo di tale quota retributiva variabile.

àˆ stato stabilito che anche i dirigenti possono formare, tramite i sindacati, una loro rappresentanza aziendale (RSA), deputata ad incontrare almeno due volte all’anno i vertici aziendali per discutere, fra le altre cose, le politiche aziendali sulla dirigenza.

Determinato un sensibile incremento dei risarcimenti erogati in caso di morte o grave infermità  del dirigente, nonchè della contribuzione volontaria a favore del Fondo di assistenza sanitaria integrativa.
Ma la crisi in corso ha spinto a riconoscere che anche i dirigenti sono pur sempre dipendenti, col posto di lavoro costantemente a rischio, cosicchè anche a loro viene riconosciuto l’accesso alle forme previste di sostegno alla disoccupazione, al pari di impiegati e operai.


A questo proposito, perà², èrichiesto che sia avvenuta la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro a partire dal primo gennaio 2009, che la retribuzione annua lorda del manager non superi 110.000 o 130.000 euro (a seconda che l’anzianità  sia inferiore o superiore a sei anni) e che le provvidenze non superino 120.000 o 180.000 euro (sempre secondo l’anzianità ).