Dopo molti mesi di discussione èntrato in vigore in Italia il taglio annunciato degli stipendi dei dipendenti della Camera, i quali d’ ora in avanti si atterraarranno a quanto previsto dalle norme della revisione della spesa nel comparto pubblico.
A dare ufficialità al taglio èstato nel corso dello scorso giorno la presidenza della Camera stessa, in cui ci sono stati in totale 13 voti a favore, 5 voti fra i contrari e diverse posizioni tra gli astenuti.
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La decisione della presidenza tuttavia non ha mancato di suscitare anche diverse amarezze e polemiche, in modo particolare tra le rappresentanze sindacali dei lavoratori dipendenti di Montecitorio. Con le nuove norme lo stipendio dei dipendenti della Camera sarà soggetto a un tetto massimo del valore di 240 mila euro, pi๠ci saranno altre riduzioni contributive per le altre categorie.
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I lavoratori che subiranno le maggiori perdite saranno i segretari, i cui stipendi massimi erano già molto oltre il limite oggi fissato. Circa il 40 per cento circa degli stipendi dei dipendenti della Camera verranno ridotti, in particolare coloro che sono pi๠anziani in  attività . Ma i sindacati anche nella giornata di ieri si sono opposti in merito al fatto di nono essere stati ascoltati nelle loro controproposte e nel fatto di non avere viste applicate alla Camera le condizioni concesse invece ai dipendenti del Quirinale. Qui infatti sono stati imposti i tetti massimi da 240 mila euro ma sono stati anche concessi dei contributi straordinari.