La precisazione èarrivata a seguito della sentenza n. 2750/2013 pronunciata dalla Corte di Cassazione, che ha dichiarato illegittima la norma contenuta nella Legge Finanziaria del 2007 e che prevede appunto il prelievo di un contributo di solidarietà a carico dei commercialisti in pensione a partire dal 1° gennaio 2007.
Guffanti, in particolare, ha spiegato che il prelievo continuerà ad essere applicato in ottemperanza a quanto previsto dall’apposita delibera per il periodo 2009-2013 approvata da delegati e ministeri vigilanti, precisando che la sentenza si riferisce invece alla delibera precedente relativa al quinquennio 2004-2008 e per la quale la Cassa ha già provveduto a rimborsare tutti i pensionati per gli anni 2004, 2005 e 2006.
La delibera relativa al periodo 2009-2013, ha spiegato Guffanti, gode di una copertura normativa in quanto la legge Finanziaria del 2007, nel chiedere una stabilità dei bilanci trentennale, ha riconosciuto la possibilità di adottare i provvedimenti necessari per la salvaguardia dell’equilibrio finanziario di lungo termine. Pertanto la Cassa continuerà a chiedere il contributo di solidarietà ai commercialisti in pensione.
Guffanti, dopo aver fornito le precisazioni in merito alla legittimità del contributo di solidarietà , ha affermato che lavorare in maniera serena all’interno delle Casse èdiventato sempre pi๠difficile visti i numerosi casi in cui la magistratura interviene andando a ribaltare le decisioni assunte da una larga rappresentanza della categoria e successivamente approvate dai ministeri vigilanti, andando cosଠa mettere in discussione l’autonomia gestionale concessa con la privatizzazione nel 1994.