La riforma del lavoro Fornero sta facendo sentire ancora i suoi effetti, soprattutto per quanto riguarda l’ingresso nel fantastico mondo dei pensionati, eppure bisogna constatare che sono passati due anni ed ora bisogna capire quello che succederà nel 2015 rispetto al controllo sulla genuinità dei rapporti autonomi. Insomma bisogna capire cosa succederà alle false partite IVA.
La riforma Fornero, dal 2012, ha dettato tutte le norme per il contrasto del fenomeno delle false partite IVA ed ora s’iniziano a vedere i risultati. Nel 2015 saranno intensificati i controlli visto che èscaduto il termine per la completa applicabilità della norma. Il termine era il 31 dicembre 2014. Entro questa data bisognava verificare almeno la monocommittenza. Adesso i controlli saranno a 360 gradi sul lavoro autonomo.
La prima cosa che la riforma Fornero ha introdotto èla presunzione di subordinazione, nel senso che il contratto a partita IVA èda considerarsi un contratto subordinato nel momento in cui la collaborazione con lo stesso committente èstata superiore ad 8 mesi all’anno per due anni consecutivi; il corrispettivo costituisce l’80% del totale annuo percepito dal collaboratore nell’arco di due anni solari consecutivi. In pi๠si parla di presunzione di subordinazione anche in presenza di una postazione fissa di lavoro presso una delle sedi del committente.
C’èpoi da considerare un parametro economico sulla base dell’anno solare: chi volesse dimostra il 31 marzo 2016 che era una falsa partita IVA deve dimostrare gli introiti sono stati per l’80% dello stesso committente dal 31 marzo 2014 al giorno della dichiarazione.
Se dai controlli emerge che si tratta davvero di una falsa partita IVA, allora gli ispettori considerano la prestazione equivalente a quella di un collaboratore a progetto, oppure, se non ci sono le condizioni, considerano l’autonomo come un lavoratore con contratto da dipendente a tempo indeterminato.
Restano delle eccezioni per gli iscritti all’Albo, per i lavoratori con competenze teoriche elevate o particolari capacità tecnico-pratiche e per coloro che hanno un reddito da  lavoro autonomo inferiore a 1,25 volte il livello minimo imponibile previdenziale che  nel 2014 era pari a 19395 euro.