I prodotti locali e la virata verso le sane abitudini di vita ha determinato un’attenzione maggiore nei riguardi delle aree verdi. Oggi un giovane su tre dichiara di lavorare o voler lavorare nel made in Italy.
Le statistiche dicono che pi๠di un giovane su tre, precisamente il 41,5% dei ragazzi, sogna di lavorare nel settore del Made in Italy. Di contro ci sono anche 34 ragazzi su10 che accusano l’Italia di non saper sfruttare le eccellenze presenti sul territorio. A dirlo èun a ricerca promossa dal Premio Sanpellegrino Campus.
Rispetto al made in Italy l’atteggiamento èchiaro e proviamo a sintetizzarlo usando le parole apparse su Panorama:
Pi๠della metà (54%)
 dei ragazzi “reputa il Made in Italy un fattore importante per 
lo sviluppo dell’intero Paese, e circa un terzo (29%) sogna di 
trovare lavoro in particolare nel settore agro-alimentare”. E 
anche se pensano che non si sappiano sfruttare appieno le
 eccellenze, i giovani hanno già chiara la formula per
 valorizzare la qualità e la creatività dei marchi italiani:
 “Bisogna trasformare il Made in Italy in un’esperienza da
 vivere, sviluppare una riforma dell’istruzione per insegnare
 nelle scuole il vero valore delle eccellenze italiane, e
 potenziare il digitale per permettere alle aziende pi๠piccole
 di affacciarsi su altri mercati.
Rispetto al lavoro in generale, i giovani intervistati dicono che il 40% dei giovani sogna di trovare un lavoro e il 18% spera anche che sia stabile. Vista l’attenzione e la passione riposta nell’Expo, èstato chiesto agli organizzatori di trovare progetti che vadano bene in ogni contesto, che durino a lungo. In pi๠èstato chiesto loro di stabilire un patto di fiducia tra giovani e aziende nell’interesse dell’Italia e di collegare il mondo del lavoro con quello dei consumatori.