Dopo la rivoluzione obbligata nel mondo del lavoro portata dal Covid-19 molti concordano che si passerà a una “nuova normalità â€, radicalmente diversa da quella a cui eravamo abituati. Per diverse aziende era già in atto un lento cambiamento verso una maggiore flessibilità e la possibilità per i dipendenti di lavorare in remoto. Con l’improvviso passaggio allo smart working per milioni di italiani, tuttavia, la domanda su come organizzare il lavoro nel futuro èdiventata pi๠urgente.
Cos’ècambiato con lo smart working
Trovandosi senza scelta di fronte all’emergenza Covid-19, le imprese si sono messe in moto per assicurarsi che il passaggio al lavoro agile procedesse nel migliore dei modi. Per fare questo èstata necessaria la formazione di manager e dirigenti, oltre che del personale impiegato dall’azienda. In questo modo le aziende pronte per la transizione verso lo smart working sono passate dal 16% al 56% in meno di un anno.
L’obbligo del lavoro in remoto ha anche accelerato in modo sostanziale il processo di digitalizzazione delle imprese, per esempio con lo spostamento di molte operazioni sul cloud.
Per il post-Covid molte aziende, tra cui Microsoft e Google, stanno pensando a un modello misto con giorni in presenza e altri in smart working. Anche gli agenti immobiliari Rockagent lavorano seguendo un modello ibrido che si avvale delle potenzialità dei servizi digitali, permettendo di tagliare sui costi delle consulenze senza comprometterne la qualità .
Rimanere in smart working: vantaggi
àˆ bene per prima cosa notare una differenza tra lo smart working, senza vincoli orari e basato su livelli di produttività concordati tra dipendente e azienda, e il telelavoro che richiede invece disponibilità negli stessi orari in cui si sarebbe in ufficio. Nel caso del telelavoro non si ha altrettanta flessibilità , ma restano comunque alcuni importanti vantaggi.
Il lavoro agile èin generale pi๠economico sia per le aziende, che risparmiano su costi di affitto e bollette necessitando di spazi pi๠ridotti, che per i dipendenti non pi๠costretti a spostamenti giornalieri. Ne consegue anche una maggiore disponibilità di tempo per i dipendenti, che risparmiano le ore altrimenti trascorse nel traffico o sui mezzi pubblici. Il lavoro agile èinoltre pi๠accessibile per chi, a causa di disabilità o condizioni croniche, abbia difficoltà a recarsi in ufficio.
Sono infine da ricordare i vantaggi per l’ambiente: lavorare da casa riduce infatti in modo considerevole le emissioni di CO2 legate agli spostamenti.
Gli svantaggi pi๠comuni del lavoro agile
Pur generalmente apprezzato dai lavoratori, il lavoro in remoto porta con sè alcuni svantaggi che rischiano di compromettere la salute mentale degli individui.
Tra questi una maggior difficoltà nel separare lavoro e vita privata: senza una chiara distinzione di spazi il rischio di continuare a lavorare ben oltre l’orario d’ufficio èpresente per molti. La mancanza di socializzazione con i colleghi, inoltre, puಠcontribuire sia a un senso di alienazione che a un rallentamento nell’innovazione e nella creazione di nuove idee e soluzioni.
Il lavoro del futuro in modalità “ibrida”
Tutto sommato, sembra che lo smart working sia destinato a rimanere. Infatti pi๠della metà delle aziende confermano di volerlo implementare a lungo termine. Il modello pi๠popolare sembra essere quello ibrido: due o tre giorni in presenza in ufficio e i restanti in smart working da casa.
Questo modello coniuga aspetti positivi del lavoro in remoto, come maggior concentrazione e produttività , con la possibilità di socializzare e interagire con i colleghi in presenza. In quest’ottica, alcune grandi aziende hanno implementato soluzioni per contribuire alla salute mentale e fisica dei dipendenti come sessioni di esercizio fisico online, supporto psicologico, ma anche disponibilità di sedie ergonomiche e computer portatili.
àˆ evidente, quindi, che il mondo post-Covid vedrà alcuni dei cambiamenti resi necessari dalla pandemia diventare permanenti. Se implementate con la giusta attenzione per il benessere dei dipendenti, queste innovazioni possono contribuire a una cultura del lavoro davvero pi๠flessibile e inclusiva.