Le piccole imprese hanno subito la crisi molto pi๠delle grandi e questo fa sଠche il governo abbia dovuto provvedere a rendere disponibile la cassa integrazione anche per le PMI. Ma come funziona e chi effettivamente puಠfarvi ricorso?
La cassa integrazione èstata estesa alle piccole imprese con almeno 5 dipendenti e cambia anche la contribuzione delle aziende. Tutto èscritto nel decreto sugli ammortizzatori sociali attuativo del Jobs Act.
In pratica succede che le PMI che hanno almeno 5 dipendenti adesso possono accedere alla cassa integrazione per la quale èstato stabilito un nuovo limite dimensionale per l’accesso agli ammortizzatori sociali. La nuova legge èin vigore dal 24 settembre e cambia anche le regole della contribuzione.
Il tetto di dipendenti per accedere alla CIG passa da 5 a 15 dipendenti. La durata èlimitata perಠai 24 mesi possono diventare 36 quando si applicano prima i contratti di solidarietà ma per mettere in campo questi ènecessario un accordo aziendale che tenga conto dei paletti fissati dalla legge. Questi paletti stabiliscono la riduzione dell’orario durante la solidarietà , per esempio. Ci puಠessere infatti una riduzione media del 60% o una riduzione complessiva massima per ciascun lavoratore del 70%.
L’ammortizzatore in question èconcesso ai lavoratori dipendenti che siano assunti da almeno 3 mesi o meglio da almeno 90 giorni. àˆ valida ai fini della cassa integrazione anche l’assunzione tramite apprendistato professionalizzante. Il Governo stima che il provvedimento sia stato ampliato a 600.000 imprese e 5,6 milioni di dipendenti. Tuttavia resta invariato il trattamento che èdell’80% della retribuzione.
Cambia il sistema dei contributi a carico delle imprese per finanziare la cassa ordinaria con un maggior peso per quelle che effettivamente utilizzano lo strumento. In pratica, fino a 50 dipendenti si paga l’1,7%, sopra tale soglia il 2% della retribuzione. Ci sono poi percentuali pi๠alte per gli operai delle imprese edili (4,7%) e per lapidei (3,3%).