► LAVORO FEMMINILE TRA ASILI NIDO E BABY SITTER
Questo tragico scenario sarebbe quello che emergerebbe dall’Osservatorio del 2012 sul Capitale Sociale dell’istituto italiano di statistica di Demos – Coop che, dopo aver negli scorsi giorni pubblicato un’interessantissima inchiesta sulla percezione che tutti gli italiani avrebbero e della crisi economico-finanziaria e della propria condizione economico-finanziaria (grazie alla quale sarebbe stato possibile appurare come il 50% degli italiani si consideri appartenente alla classe sociale media/medio-bassa), avrebbe recentemente confermato come l’immaginario collettivo, a partire dal 2009 e, dunque, a partire dal periodo durante il quale l’attuale crisi economica avrebbe cominciato a far sentire, anche in Europa ed in Italia, i propri devastanti effetti, piuttosto che rivolgersi all’ideale del lavoro imprenditoriale piuttosto che, pi๠semplicemente, autonomo, sia decisamente virato in direzione dell’ideale, in realtà mai veramente sopito ne dimenticato, del lavoro dipendente a tempo indeterminato presso un qualsiasi ente pubblico italiano.
► FINANZIAMENTI AGRICOLTURA PER LE DONNE
La Pubblica Amministrazione, dunque, avrebbe ricominciato ad esercitare tutto il proprio intramontabile fascino e, se nel 2009 solamente il 25,8% della popolazione avrebbe desiderato, per se stesso piuttosto che i propri figli, un posto di lavoro, fisso e ben retribuito, alle dirette dipendenze dello Stato italiano, ora quella percentuale, nonostante i drastici tagli annunciati dal Presidente del Consiglio Mario Monti grazie alla recente nomina del commissario per la spending review Enrico Bondi, sarebbe salita sino a sforare i 30 punti percentuali assestandosi su un ben pi๠che discreto 34,1%.