Le aziende produttive giocano sul fatto che in Italia, le mamme farebbero di tutto per il proprio neonato senza badare a spese, ma vedendo che negli altri paesi europei, il prezzo èpi๠che dimezzato, queste si sentono un po’ prese in giro e non capiscono il perchèin Italia lo stesso prodotto debba costare di pià¹.
In certi casi le mamme si trovano costrette a perdere il lavoro perchèincinte oppure costrette a eccessivi ritardi nel pagamento dello stipendio da parte di un datore di lavoro poco sensibile e in questo modo si trovano costrette a osservare continue discriminazioni che portano col tempo a scegliere la strada della non proliferazione.
Con tutte queste discriminazioni, le donne sempre pi๠spesso sono costrette a rinunciare alla maternità per non riuscire a fondere le due cose oppure non riuscire a far fronte a spese eccessive che in altri paesi europei sono assai ridotte.
L’alimentazione del bambino ha un costo e in certi casi questo costo èlevatissimo e se la neo mamma non èin grado di allattare il proprio piccolo fino ai sei mesi che a detta dell’organizzazione mondiale della sanità èil metodo migliore per una alimentazione corretta ed equilibrata, questa si trova costretta ad acquistare dei prodotti adattati alle esigenze.
Dal 1998, anno record per i prezzi dei latti in polvere, la situazione èmigliorata, ma ancora non èsufficiente e abbiamo osservato una riduzione dei prezzi dei latti di partenza del 18 – 44 per cento, mentre per i latti di proseguimento le riduzioni non sono state apprezzabili.
Si pensi che lo stesso latte in polvere della stessa marca, in Germania e in Austria costa intorno ai dieci euro mentre in Italia arriva a costare anche 25 euro e questo non èaffatto lodevole considerato che la qualità e la quantità sono le stesse.
La domanda che si pongono le famiglie èquesta: perchèle italiane devono pagare centinaia di euro in pi๠per allattare il proprio figlio mentre le cugine europee questo denaro possono spenderlo per altre attività considerato anche che gli stipendi degli altri sono anche pi๠elevati?
A questa domanda non rispondono certo i medici dei reparti di gravidanza che spesso si trovano nelle condizioni di dover sponsorizzare marche tra le pi๠costose sul mercato senza nemmeno soffermarsi sulle marche economiche ma di pari qualità anche perchèper essere venduti i latti devono rispondere alle caratteristiche di qualità imposte da un organo competente denominato E.S.P.G.A.N.
Alla domanda non rispondono nemmeno i diretti interessati, ovvero i produttori di latte artificiale che pi๠volte sono stati multati per aver stretto accordi fra di loro per garantire un allineamento dei prezzi sia nelle farmacie che nei supermercati (Heinz, Nestlà¨, Plada, Milupa, Humana e Nutricia).
In ogni caso l’Organizzazione mondiale della sanità ha pi๠volte deninciato il fatto che in Italia si preferisce il parto cesario a quello naturale e l’allattamento al seno troppo raramente si protrae fino a 6 mesi di tempo del neonato affermando che la soluzione parto naturale e allattamento al seno èla migliore in assoluto per garantire al bimbo la qualità di una vita sana ed equilibrata.
E’ importante sapere che adesso anche i bambini possono avere i propri libretti nominativi, affrettatevi mamme a capire meglio di cosa si tratta.