Le donne che lavorano in casa, come mamme e casalinghe s’intende, dovrebbero ricevere un sostegno economico statale. Lo sostiene un’associazione italiana che adesso sta raccogliendo le firme per rendere operativa questa misura. Riporta tutto Vanity Fair.Â
Vanity èun giornale per tutti ma rivolto in particolare al mondo femminile. Per questo parla di iniziative legate al gentil sesso. L’ultima èquella dell‘associazione Evita Peron di Varese che sta raccogliendo firme per chiedere che le madri di famiglia ricevano un compenso per il loro lavoro: un’indennità di 500 euro, pi๠300 per ogni figlio.
Fare la mamma oggi vuol dire mettere insieme una carriera difficile e un bell’impegno familiare. Le donne devono essere capaci di cucinare, fare le pulizie, pensare al bucato, occuparsi della manutenzione degli elettrodomestici, gestire i tempi, guidare l’auto. Cosଠscrive Vanity Fair che che spiega come alle donne, a titolo assolutamente gratuito, sia richiesto anche di trovare spazio per la famiglia. Insomma, un bell’impegno, quasi un lavoro che era stato “quantificato” dalla ricerca di Salary.com, il punto di partenza dell’associazione Evita Peron.
Salary.com aveva spiegato che per il lavoro di mamma, comporta che ogni giorno una donna faccia almeno dieci lavori, per 94 ore alla settimana, e dovrebbe guadagnare 83 mila euro all’anno. Attualmente il lavoro non èretribuito ma sono state raccolte già pi๠di mille firme per chiedere un sostegno economico.
«La nostra proposta prevede, per ogni donna italiana che decida di non lavorare fuori casa – spiega la presidente Desideria Raggi – un’indennità di maternità pari a 500 euro già al momento delle nozze, con un aumento di 300 euro al mese per ogni figlio nato, fino a che il ragazzo non compia il diciottesimo anno di età ».