Confermato con il nuovo anno il Naspi Inps 2017, la nuova indennità di disoccupazione che ha sostituito l’assegno di disoccupazione della Riforma Fornero: ma quali sono i requisiti per accedere a questo nuovo tipo di ammortizzatore sociale?
Possono richiedere l’assegno i lavoratori che abbiano lavorato per almeno 3 mesi e che al momento si trovino in uno stato di disoccupazione volontaria. Usufruiscono della Naspi, introdotta da maggio 2016, i lavoratori dipendenti (con contratto a tempo determinato) e gli apprendisti, i collaboratori a progetto e i lavoratori precari. I soci lavoratori di cooperativa potranno richiedere l’assegno Naspi Inps solo se abbiano precedentemente aderito alla cooperativa o se abbiano avuto un rapporto di lavoro subordinato dopo la cooperativa mentre per gli artisti ènecessario avere avuto un lavoro subordinato.
Fra i requisiti per ricevere la Naspi ènecessario versare in uno stato di disoccupazione aver accumulato almeno 13 settimane di contributi versarti nei 4 anni che precedono la data di licenziamento e aver svolto almeno 30 giorni di lavoro effettivo nei 12 mesi che precedono il periodo di disoccupazione. Possono richiedere la Naspi Inps anche i lavoratori che abbiano rassegnato le proprie dimissioni per giusta causa e coloro che hanno perso il posto di lavoro per accordo consensuale.
La Naspi ha una durata di 24 mesi e spetta al lavoratore per un periodo corrispondente alla metà delle settimane di contributi versati in suo favore negli ultimi 4 anni tenendo presente che vanno esclusi i periodi contributivi utilizzati per altre indennità di disoccupazione. L’importo dell’assegno mensile èvariabile e viene calcolato sommando le retribuzioni ricevute dal lavoratore negli 4 anni che precedono la disoccupazione e poi dividendo il risultato per le settimane di contribuzione disponibili. Il quoziente va moltiplicato per 4,33: se il risultato èuguale o inferiore a 1195 euro al mese, la Naspi presenterà un importo pari al 75% della retribuzione, se risulta superiore viene aggiunge un importo pari al 25% del differenziale tra la retribuzione mensile del lavoratore e 1195 euro, ma in ogni caso l’assegno, che si riduce a partire dal quarto mese, non potrà superare i 1300 euro.