Per quanto riguarda i lavoratori la novità pi๠rilevante èquella riguardante il licenziamento (leggi “novità licenziamento manovra finanziaria 2011“), in forza della quale le ipotesi di licenziabilità potrebbero essere incluse tra le deroghe alla contrattazione nazionale contenute in accordi aziendali e territoriali sottoscritti dai sindacati pi๠rappresentativi.
Altra novità che interessa i lavoratori, anche se solo quelli del comparto pubblico, èquella che prevede il rinvio del Tfr di due anni per chi vuole usufruire del pensionamento anticipato. Inoltre èstata confermata la liberalizzazione delle professioni, in particolare entro un anno Stato ed enti locali dovranno apportare le dovute modifiche ai propri ordinamenti accogliendo il principio secondo cui l’iniziativa privata èlibera ed èpermesso tutto ciಠche non èspressamente vietato dalla legge. In altre parole si procederà ad un’opportuna riforma delle professioni e verranno eliminate le attuali restrizioni che impediscono l’avvio di una determinata attività in presenza di eccesso in un determinato settore (esclusi taxi, farmacie e notai).
[MODIFICA ALLE SANZIONI FISCALI MANOVRA CORRETTIVA 2011]
Il contributo di solidarietà , che ha suscitato diverse polemiche, riguarderà solo i dipendenti statali e i pensionati nella misura del 5% per la parte di reddito che supera i 90.000 euro e il 10% per la parte di reddito che supera i 150.000 euro. Per i parlamentari, invece il contributo di solidarietà sarà pari al 10% per la parte che eccede i 90.000 euro e al 20% per la parte che eccede i 150.000 euro.
Sul fronte delle pensioni verrà aumentata l’età pensionabile per le donne del settore privato da 60 a 65 anni e a partire dal 2012 verrà ridotta la pensione ai superstiti nel caso in cui il matrimonio sia stato contratto ad un’età superiore ai 70 anni e la differenza di età tra i due coniugi sia superiore a 20 anni.
Per quanto riguarda le imprese, infine, in via sperimentale i negozi situati in località turistiche potranno fruire di un allungamento degli orari; l’Ires per le società in comodo subirà un incremento del 10% e non saranno deducibili i costi relativi ai beni dell’impresa concessi in godimento a soci o familiari dell’imprenditore per un corrispettivo annuo inferiore al valore di mercato; verranno attuate delle riduzioni delle agevolazioni previste a favore dei consorzi e delle cooperative, in particolare il peso degli utili netti nella formazione della base imponibile passerà dal 55% al 65% per le società cooperative di consumo e i loro consorzi e dal 30% al 40% per le altre cooperative e i loro consorzi.