I tatuaggi e i piercing, tuttavia, non sono vietati solo nelle zone del corpo visibili quando si indossa la divisa estiva ma anche nelle altre parti del corpo nel caso in cui abbiano contenuti osceni o riferimenti sessuali, razzisti o di discriminazione religiosa.
Lo scopo del nuovo diktat contenuto nella direttiva ènon solo quello di evitare che tatuaggi e piercing possano screditare le istituzioni italiane e le forze armate, andando quindi ad eliminare sul nascere situazioni che possano incidere negativamente sul decoro dell’uniforme e sull’immagine dell’esercito, ma anche quello di evitare che eventuali piercing e tatuaggi possano scontrarsi con gli usi e i costumi delle popolazioni delle zone di intervento.
La nuova regolamentazione non riguarda perಠsolo coloro che aspirano ad intraprendere al carriera militare e che potrebbero essere esclusi dalle selezioni per la presenza di tatuaggi o piercing non conformi a quanto disposto dalla direttiva, ma anche coloro che fanno già parte delle forze armate italiane. Ciascun militare, infatti, sarà chiamato a sottoscrivere una dichiarazione sulla presenza o meno di tatuaggi. Nei loro confronti, tuttavia, anche nel caso in cui siano presenti tatuaggi contrari alla direttiva, non èprevista l’esclusione dalla partecipazione a concorsi interni.
In caso di violazioni delle disposizioni in tema di tatuaggi e piercing scatterà un apposito procedimento finalizzato all’adozione di una sanzione disciplinare, inoltre nei casi pi๠gravi, ad esempio qualora siano presenti contenuti offensivi o in caso di vilipendio, potrà essere comminata anche la sanzione disciplinare di Stato.