I nuovi voucher? Una specie di fallimento: l’inizio èstato piuttosto deludente stando ai dati dell’Inps che a distanza di 45 giorni ha registrato un crollo delle prestazioni occasionali pari all’80% rispetto al 2016. Sembra che a scoraggiare imprese e privati nella gestione e nell’uso dei nuovi voucher siano i vincoli e i limiti imposti dalla legge, ma anche le procedure per la registrazione online dei rapporti lavorativi a prestazione occasionale in questione necessari per garantire la corretta applicabilità del lavoro.Â
Le imprese si trovano addirittura a dover ricorrere a un consulente esterno aumentando le spese per poter decifrare e gestire l’applicazione dei voucher.
I nuovi voucher infatti non possono essere utilizzati dalle imprese con meno di 5 dipendenti, ma stabilisce anche dei tetti massimi relativi alle ore di lavoro (280 in un anno) e alla retribuzione (2.500 euro) imponendo l’obbligo della comunicazione telematica dei contratti. E prima dell’inizio del rapporto lavorativo, il datore di lavoro èobbligato a registrarsi sull’apposita piattaforma Inps comunicando tutte le informazioni relative alla prestazione lavorativa.
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Tutto semplice? Mica tanto: nel corso dei primi 45 giorni di applicazione l’Inpa ha registrato solo 6.742 i lavoratori che hanno svolto finora prestazioni occasionali. La maggior parte (6.056) al servizio di microimprese, e solo 686 per lavori familiari. Sulla piattaforma Inps si sono registrati 16.250 utilizzatori e 10.767 lavoratori, per un totale di circa 27 mila utenti. Un flop che secondo gli addetti ai lavori èda ricercarsi nel fatto che i voucher non possono essere utilizzati dalle imprese con pi๠di 5 dipendenti stabili tagliando del 90% i datori di lavoro che prima utilizzavano i vecchi voucher introdotti dalla legge Biagi, ma abusati ne corso degli anni.