Nella nostra disamina sui contratti di lavoro abbiamo evidenziato anche la prestazione occasionale che, siccome richiede il versamento della ritenuta d’acconto da parte del datore di lavoro, èspesso chiamato anche lavoro in ritenuta d’acconto. Che limiti presenta questa forma contrattuale?
Per poter considerare una prestazione di lavoro come occasionale occorre che non si superino due limiti fondamentali:
- 30 giorni di lavoro nel corso dell’intero anno solare;
- 5.000 euro per i compensi, considerando la totalità dei committenti.
Si tratta di una formula leggera rispetto all’apertura della partita IVA. Questo perchè non richiede particolari adempimenti nei confronti del Fisco, salvo la dichiarazione dei redditi in rarissimi casi come vedremo, e soprattutto non necessita dell’iscrizione all’INPS e del versamento dei relativi contributi.Chi opera attraverso la prestazione occasionale non èobbligato a presentare la dichiarazione dei redditi se non supera i 4.800 euro. In sostanza dovranno compilare la dichiarazione soltanto i soggetti che hanno percepito tra i 4.800 e i 5.000 euro.
Se invece i limiti sono superati allora la situazione si complica per due motivi: primo perchè bisogna fare l’iscrizione alla Gestione Separata INPS e iniziare il versamento dei contributi previdenziali che non sono mai pochi anche quando il ricavo èbasso. In secondo luogo perchè si deve valutare la regolarizzazione della propria posizione fiscale con l’apertura, ad esempio, di una partita IVA.