Secondo un piano della precedente maggioranza, per loro sarebbe dovuta avvenire una generale stabilizzazione. L’attuale Governo, invece, ha scelto di congelare questa stabilizzazione e chiarire prima nel dettaglio l’utilizzo che la P.A. effettua di queste figure.
Cosicchè, il ministro ha dato un termine di trenta giorni a tutti gli enti pubblici per eseguire un censimento e comunicare i risultati: dal censimento dovrebbe emergere finalmente un dato definitivo su numero e funzioni dei precari.
Dopodichè, in un secondo tempo, si provvederà a comprendere le reali esigenze di ogni ente, anche e soprattutto allo scopo di individuare quelle figure non necessarie e assunte per semplice clientelismo (“Ne vedremo delle belleâ€, ha affermato Brunetta).
Laddove invece si configurasse un reale fabbisogno di lavoratori, si individueranno le strade per la stabilizzazione, in particolare tramite concorsi (da portare a termine entro un anno) in cui ai precari sarà attribuita una corsia privilegiata.
Per coloro il cui contratto dovrebbe scadere nel frattempo, Brunetta ha promesso una proroga dei termini fino alla data dei concorsi.
Sebbene manchino dati precisi, le statistiche informano che i precari della Pubblica Amministrazione sono circa quattrocentomila, di cui oltre la metà nel settore scuola (fra insegnanti e personale tecnico). Ma almeno altri trentacinquemila sono i precari del Servizio Sanitario Nazionale (soprattutto infermieri), e ben tremilacinquecento sono in servizio all’interno dello scarno organico dei Vigili del Fuoco.