Ci sono molte aziende in Italia che hanno chiesto di accedere al fondo di solidarietà per evitare il licenziamento dei dipendenti. Adesso perಠqueste aziende potrebbero avere il ben servito dal Governo che non ha abbastanza risorse per i contratti di solidarietà e per gli altri ammortizzatori sociali.Â
Il Governo ha scoperto di non avere la copertura economica per i contratti di solidarietà e per gli altri ammortizzatori sociali. Per questo si èpensato di istituire un nuovo Fondo per l’integrazione salariale che perಠnon potrà essere attivato prima del luglio 2016. Cosa succederà adesso?
Le aziende che hanno chiesto l’accesso alla solidarietà e che quindi hanno evitato i licenziamenti riducendo l’orario di lavoro dei dipendenti, potrebbero tornare sui loro passi. Su queste imprese nel 2015 grava il peso della crisi. I sindacati hanno immediatamente lanciato l’allarme ma prima di rivendicare i propri diritti le aziende dovranno aspettare almeno l’11 giugno.
In questo giorno il Consiglio dei ministri dovrà approvare in via preliminare i prossimi decreti attuativi del Jobs Act tra cui anche quello per il riordino degli ammortizzatori sociali. Le bozze circolare in queste ore non fanno presagire un buona situazione.
Il problema riguarda soprattutto i finanziamenti per i contratti di solidarietà di tipo B, cioèquelli cui accedo le imprese con meno di 15 dipendenti o le imprese che non rientrano nell’applicazione della cassa integrazione straordinaria.
Purtroppo hanno chiesto l’accesso agli ammortizzatori pi๠di 2000 aziende con una crescita del 25% in due anni. Sono coinvolte in questa situazione anche imprese come Rizzoli Corriere della Sera e Mediaworld.