Pi๠assunzioni a tempo indeterminato e poi la stabilizzazione dei contratti in Italia anche se èvidente che i salari restano bassi e la disoccupazione continua a crescere mietendo vittime soprattutto tra i giovani. Questo sarebbe l’effetto Jobs Act secondo il report Ocse.
Contro ogni scetticismo l’OCSE promuove la riforma del lavoro del governo Renzi spiegano che in questi mesi c’èstato un aumento dei contratti di lavoro a tempo indeterminato e c’èstata una stabilizzazione dei dati anche se poi la disoccupazione èancora drammaticamente alta e soprattutto tra i giovani èraddoppiata tra il 2007 e il 2014.
I salari medi sono rimasti tra i pi๠bassi d’Europa e dei paesi industrializzati. A parte quest piccolo neo il Jobs Act rappresenterebbe comunque un passo avanti nella riduzione delle diseguaglianze. Per assunzioni e trend di contratti riportiamo il riassunto di PMI.it.
Assunzioni 2015
A maggio 2015 in Italia i contratti di lavoro attivi risultavano 934.258, con un saldo positivo fra assunzioni e cessazioni di 184.707. In aumento il tempo indeterminato, 19% dei nuovi contratti di maggio. Positivo anche il saldo fra nuove assunzioni a tempo indeterminato e cessazioni (271 unità ). Il dato forse pi๠emblematico riguarda le stabilizzazioni: in termini assoluti 30.325 (+43,2% su base annua). In calo invece le assunzioni a tempo determinato (da 70,3 a 68,8%) e le collaborazioni (da 5,7 a 3,9).
Trend contratti
Si rileva una timida tendenza di crescita delle assunzioni a tempo indeterminato, riconducibile alla nuovo contratto a tutele crescenti introdotto dal Jobs Act, che consente maggior flessibilità sul fronte dei licenziamenti  che gode anche di sgravi contributivi (previsti dalla Legge di Stabilità ). Rispetto al totale, come dicevamo, in forte calo tempo determinato (che pi๠risente delle riforme, come rivela il dato sulle trasformazioni) e le collaborazioni (in base al Jobs Act destinato a sparire nel 2016).