Tale principio èstato ulteriormente ribadito dal Garante della privacy, che di recente ha vietato ad una società editrice di un quotidiano il trattamento dei dati personali acquisiti attraverso apparati di ripresa installati in modo occulto presso la propria sede, in particolare all’interno dei rilevatori di fumo o in lampade di allarme, senza indicarne la presenza e quindi all’insaputa dei lavoratori.
Ai lavoratori, infatti, non era stata fornita alcuna informazione sulla presenza di tali telecamere, nè attraverso comunicazioni nè attraverso apposita cartellonistica collocata in prossimità del raggio di azione delle telecamere. Le uniche informazioni al riguardo risultavano riportate su un cartello di piccole dimensioni (15à—15 cm) affisso a tre metri di altezza nell’ingresso del luogo di lavoro, quindi non ben visibile ai dipendenti.
Nel caso specifico, in particolare, alla società èstato vietato di utilizzare tali informazioni, avendo quest’ultima operato un illecito trattamento di dati personali e agito in violazione del diritto alla riservatezza e della dignità dei lavoratori, nonchè delle norme che ne vietano il controllo a distanza.
Il Garante ha inoltre rilevato alcune irregolarità nella raccolta dei dati personali degli abbonati alla testata giornalistica, pertanto ha prescritto alla società di riformulare la modulistica cartacea e quella online in modo tale da renderla conforme alla normativa vigente.