In particolare, si stima che un operaio specializzato che percepisce annualmente poco pi๠di 20.000 euro subirà una decurtazione di 26 euro, mentre un impiegato con un reddito di circa 25.000 euro subirà una riduzione rispetto al 2011 di 24 euro. La situazione peggiora ulteriormente se si considera il caso di un capo ufficio con un reddito annuo di circa 46.000 euro e che, secondo i calcoli, subirà una decurtazione di 46 euro.
Secondo gli esperti un importo della tredicesima inferiore rispetto a quello dello scorso anno, soprattutto in un contesto di crisi come quello attuale, si tradurrà in un inevitabile calo dei consumi a ridosso delle festività natalizie. Per evitare che questo accada, il segretario degli Artigiani Giuseppe Bortolussi ha lanciato la proposta di detassare una parte della tredicesima. Secondo i calcoli, infatti, un taglio del 30% dell’Irpef che grava sulle tredicesime consentirebbe ad un operaio di avere 115 euro in pià¹, mentre all’impiegato e al capo ufficio verrebbero lasciate nelle tasche rispettivamente 130 e 315 euro in pià¹. Per lo Stato la detassazione si tradurrebbe in un mancato gettito compreso tra i 2 e i 2,5 miliardi di euro, che perಠpotrebbe essere coperto attraverso un’attenta razionalizzazione della spesa pubblica.
Bortolussi ha sottolineato l’importanza di un intervento a favore delle famiglie italiane, anche e soprattutto in considerazione del fatto che a dicembre queste si troveranno a dover fare i conti con il saldo dell’Imu e con bollette piuttosto pesanti. Pertanto, se non si farà qualcosa, i consumi natalizi saranno molto modesti, con pesanti ripercussioni sui bilanci degli artigiani e dei commercianti.