Nel corso delle sempre pi๠frequenti operazioni antimafia, tali attività vengono sequestrate e successivamente rivendute, ma mancava fino ad oggi un coordinamento comune fra i diversi tribunali, tanto che le prassi operative sono state eterogenee e spesso poco fruttuose.
La situazione èperಠdestinata a cambiare. Innanzitutto èstata istituita un’Agenzia nazionale per i beni confiscati, che prenderà in custodia tali attività con lo scopo di massimizzarne il rendimento a favore dello Stato, e dall’altro lato èistituito l’albo degli amministratori giudiziari.
Possono chiedere l’iscrizione a tale albo gli avvocati e i dottori commercialisti iscritti al rispettivo ordine professionale da almeno dieci anni e che abbiano svolto, su incarico dei tribunali, concrete operazioni di custodia e amministrazione di singoli beni sequestrati. L’albo conterà una sezione ordinaria e una speciale, nella quale troveranno spazio i professionisti che abbiano esperienza di gestione aziendale (preziosa quando i beni confiscati consistono proprio in imprese).
In futuro, dunque, i beni confiscati alla criminalità organizzata passeranno sotto la gestione dell’Agenzia, la quale nei sei mesi successivi invierà una relazione particolareggiata al tribunale di competenza su quantità e qualità dei beni e sulle prospettive di gestione. Se il programma sarà approvato, l’Agenzia potrà porre in esecuzione il programma, servendosi per lo pi๠(ma non obbligatoriamente) dei servigi degli amministratori giudiziari iscritti.
Come ha precisato il ministro Alfano, la nascita dell’albo “garantirà una specifica professionalità nella gestione dei beni sottratti alla criminalità organizzata in grado di produrre economie legali, assicurando il mantenimento dei posti di lavoroâ€.