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Benzinai nel mirino decreto del Fare bis

saccomanni

Il Governo èall’opera per promulgare un decreto del Fare bis, ovvero una serie di ulteriori nuove norme per favorire la crescita del Pil e cercare di tentare l’aggancio dei minimi segnali di ripresa paventati da molti istituti ed organi internazionali.

Sono molte le misure allo studio dell’Esecutivo guidato da Enrico Letta, tutte norme che cercheranno di favorire l’impresa e quindi stimolare l’occupazione e di riflesso in consumi. La prima versione del decreto del Fare aveva vietato pignoramento beni essenziali e veicoli imprese  e aveva reintrodotto mediazione civile obbligatoria, che entrerà  ufficialmente in vigore nei prossimi giorni.

Adesso ci si orienta sempre verso la crescita, ma si tenterà  di consentire una maggior dilazione delle tasse per le imprese e a prevedere delle norme che consentano l’elargizione di finanziamenti agevolati. La prima categoria nel mirino del nuovo decreto sembrano perಠi benzinai.

Il Governo di Enrico Letta ha infatti pensato di operare una stretta su tutte le stazioni di servizio inefficienti; l’idea èinfatti quella di creare una sorta di anagrafe in cui catalogare tutti i dati relativi alla pompa di benzina. L’anagrafe dovrà  essere creata da zero, quindi i tempi saranno abbastanza lunghi.

Tale albo sarà  utilizzato per elencare tutti i dati relative alle stazioni di servizio in modo che possa essere dimostrato il rispetto delle norme di sicurezza. Si prevede di applicare norme molto severe per le pompe di benzina inadempienti sul lato della sicurezza. La prima bozza parla di chiusura della stazione di servizio.

Sono infatti anche molto chiari gli obiettivi di questa stretta sui benzinai. Il Governo vorrebbe arrivare al risultato di chiudere almeno 5000 pompe di benzina nell’arco di due anni a partire dalla data di approvazione del decreto del Fare bis.

Le categorie dei benzinai pare che si siano già  attivate per ostacolare una riforma di questo tipo che andrebbe a ledere molti suoi appartenenti, tra cui dipendenti e gestori.