Accanto alle nuove e diversificate liste di tali territori a fiscalità privilegiata, sta per essere varata una nuovissima black list, i cui destinatari saranno notai, avvocati, commercialisti e quant’altri, anche non iscritti ad ordini professionali, che esercitano attività di consulenza in campo giuridico ed economico, nonchè gli agenti di cambio, le S.I.M. e altri soggetti ancora.
In questa lista saranno indicati, in particolare, gli Stati e i territori autonomi i quali non offrono sufficienti misure di cooperazione con il nostro Paese nell’interscambio di informazioni dirette a contrastare il riciclaggio di denaro sporco.
Ebbene, non appena tale lista sarà diffusa e conosciuta, i professionisti italiani saranno obbligati, con effetto immediato, ad astenersi dallo svolgere qualsiasi tipo di prestazione professionale nei confronti di alcune categorie di soggetti residenti in uno qualunque dei Paesi incriminati. Ciಠsignifica che i nuovi potenziali clienti andranno respinti e che la clientela già acquisita dovrà essere dismessa rapidamente (anche se sarà bene che il ministero dia perlomeno un’idea sui tempi entro cui ottemperare).
Di quali categorie parliamo? Innanzitutto, dei trust, società fiduciarie, società anonime, società con azioni al portatore e altre “scatole cinesi†le quali abbiano la residenza in un territorio incluso nella varanda black list. In secondo luogo, delle entità giuridiche di altro genere, ivi localizzate, di cui non sia possibile identificare il titolare effettivo, cosଠcome tale figura èdefinita dalle attuali norme antiriciclaggio (D. Lgs. 231/2007).
àˆ da notare come non esistano deroghe: anche se il cliente si rivelasse persona assolutamente perbene e onesta, i professionisti sono in ogni caso obbligati all’astensione, a pena di sanzioni pesantissime.
Fonte: Italia Oggi