L’ammontare dell’indennità sarà definito in un futuro decreto ministeriale; nel frattempo, sarà vigente il seguente tariffario provvisorio.
Avviare il procedimento comporterà un costo fisso pari a 30 euro. Oltre a questa prima, modesta spesa, sarà poi dovuta un’indennità calcolata sulla base del valore della pratica in lite, crescente per scaglioni all’aumentare di tale valore.
Gli scaglioni sono in tutto undici: verificando gli estremi, scopriamo che per le cause minori (quelle di valore fino a 1.000 euro) l’indennità dovuta sarà pari a 40 euro, mentre per quelle pi๠importanti (con valore superiore a 5.000.000 di euro) l’indennità sarà pari a 10.000 euro.
Tuttavia, nelle ipotesi in cui il ricorso al mediatore civile sarà obbligatorio, le parti che disporranno dei requisiti per ricorrere al patrocinio gratuito saranno esentate dal pagamento dell’indennità , che ricadrà sullo Stato.
Laddove invece il pagamento dell’indennità fosse ineludibile, per rendere meno amara la pillola sarà attribuito alle parti un credito d’imposta pari all’indennità complessivamente sostenuta, fino ad un massimo di 500 euro.
C’ un altro beneficio di natura fiscale: tutti gli atti e i documenti legati alla causa presso il mediatore civile saranno esenti da qualunque tipo di tributo, a partire dall’imposta di bollo.
Solo il verbale dell’accordo raggiunto dalle parti dovrà essere registrato e conseguentemente sarà soggetto all’imposta di registro. Tuttavia, qualora il valore della pratica non superasse 51.646 euro, la registrazione sarà esente da imposta.