La legge, oggi contenuta nell’articolo 48-bis del DPR 602/1973, impone a tutti gli enti della Pubblica Amministrazione statale, regionale e locale di effettuare una verifica prima di procedere al pagamento di somme superiori a diecimila euro, per qualunque motivo erogati (acquisti, stipendi, rimborsi…).
L’ente intenzionato al pagamento, infatti, ha oggi il compito di verificare se la controparte non abbia debiti fiscali, e pi๠precisamente non risulti inadempiente ai versamenti richiesti da cartelle di pagamento a lui notificate; in quest’ipotesi, l’ente pubblico ha il dovere di sospendere il pagamento fino a che questa situazione non sia risolta.
La finalità della norma èvidente: l’Amministrazione Finanziaria si riserva la possibilità di pignorare le somme in questione, ipotesi pi๠facilmente percorribile rispetto alla prospettiva di espropriare e mettere all’incanto i beni del contribuente.
Da alcuni mesi, la società pubblica di riscossione Equitalia SpA ha avviato un servizio di verifica degli inadempimenti a disposizione di ogni ente pubblico in Italia; dopo una prima fase di rodaggio, oggi il sistema èpienamente a regime e sempre pi๠frequentemente i funzionari dei singoli enti provvedono a richiedere le informazioni necessarie per il rispetto della legge.
E lentamente i frutti dell’iniziativa arrivano ad emergere: si calcola che al momento siano già state compiute oltre settecentomila verifiche (al ritmo di circa quattromila al giorno) e che circa nel 2% dei casi si sia giunti al blocco dei pagamenti.
Una percentuale che puಠapparire ridotta, ma che di fatto significa che ben quindicimila richieste di pagamento da parte di altrettanti cittadini e società non in regola col Fisco sono state rinviate al mittente.