L’Agenzia ha riconosciuto che tale ipotesi costituisce un onere di cui si riconosce la detraibilità dall’IRPEF nella misura del 19%, ma purchè si segua una precisa procedura che consenta di evitare abusi.
Questi i passaggi da seguire: ogni dipendente interessato alla raccolta fondi autorizza per iscritto il datore di lavoro a trattenere dalla busta-paga una quota del salario netto riferito ad un numero prefissato di ore di lavoro. Nella busta-paga la ritenuta eseguita a titolo di donazione sarà indicata distintamente.
Il datore di lavoro, a quel punto, effettua il pagamento a favore della ONLUS tramite bonifico bancario, specificando nella causale il numero dei dipendenti interessati e la mensilità decurtata.
Inoltre, il datore predisporrà in duplice copia un elenco dei dipendenti che hanno effettuato indirettamente la donazione con le relative ore donate. Le due copie sono consegnate alla ONLUS, la quale ne restituirà una all’azienda allegando una propria ricevuta del versamento.
A quel punto il datore consegnerà a ciascun dipendente una certificazione del versamento effettuato, che servirà al lavoratore in sede di redazione della dichiarazione dei redditi.
La complessa procedura sgombra il campo da ogni possibile equivoco: infatti il versamento viene effettuato materialmente dall’impresa ma l’onere èdei dipendenti. Com’ lapalissiano, naturalmente, il medesimo versamento èindeducibile da parte dell’azienda.