Al di là di queste vie ordinarie e piuttosto comuni, tuttavia, la legge prevede anche ipotesi molto particolari e obiettivamente rare, legate ad eventi storici ormai remoti.
Possono chiedere la cittadinanza italiana, infatti, coloro che nacquero nei territori un tempo appartenenti all’Impero Austro-Ungarico, nonchè ai loro discendenti.
àˆ perಠnecessario rispettare anche un secondo requisito: essere emigrato all’estero prima del 16 luglio 1920.
I soggetti interessati devono presentare un’apposita domanda, includendo la documentazione idonea a dimostrare il possesso dei requisiti descritti, entro una data ormai imminente: il prossimo 20 dicembre. Prima del 2011, dunque, questa ipotesi sarà ormai archiviata.
Non èinvece ancora previsto un termine ultimo per la richiesta della cittadinanza italiana da parte di coloro che ne furono privati in seguito alla cessione di Fiume, dell’Istria e della Dalmazia all’ormai ex Jugoslavia dopo l’ultima guerra mondiale, nonchè ai loro discendenti.
Per presentare domanda ènecessario essere stato residente in quei territori nelle date del 10 febbraio 1947 oppure del 10 novembre 1975 (in cui entrarono in vigore, rispettivamente, i trattati di pace di Parigi e di Osimo) e che persero la cittadinanza proprio in una di quelle due date a causa dei trattati.
àˆ da notare come, nei casi speciali qui descritti, la legge non preveda un’analitica documentazione da presentare a sostegno della propria istanza: gli interessati, infatti, possono presentare liberamente ogni atto che possa comprovare il loro status e che dimostri il possesso dei requisiti richiesti.
Successivamente alla presentazione dell’istanza, una commissione interministeriale la valuterà liberamente e deciderà sulla concessione della cittadinanza.