In realtà , i liquidatori sono in gran parte assimilabili agli amministratori, sotto molti punti di vista: le cause di ineleggibilità , le responsabilità per i danni, il controllo subito da parte del collegio sindacale, si ripresentano sostanzialmente secondo le medesime forme.
Anche loro, come gli amministratori, non sono tenuti ad ottenere alcun risultato preciso, ma devono comunque impegnarsi a fare il possibile per svolgere al meglio il compito loro affidato, impiegando la professionalità richiesta dalla delicatezza del mandato.
La differenza principale sta invece nello scopo del ruolo da loro ricoperto: mentre gli amministratori si pongono l’obiettivo di mantenere nel tempo e possibilmente rafforzare la posizione della società , i liquidatori puntano invece a rivendere sul mercato tutti i beni dell’attivo, saldare tutti i debiti e distribuire fra i soci l’eventuale residuo.
Nulla vieta, in realtà , che l’attività aziendale sia portata avanti ancora per qualche tempo, in tutto o in parte, purchè vi sia una delibera in tal senso da parte dell’assemblea dei soci, che, come ogni paletto fissato dall’assemblea, andrà rigorosamente rispettato.
Fermi restando tali paletti, i liquidatori possono scegliere le strade che preferiscono per liquidare la società . Va segnalato che le singole passività andranno saldate man mano che saranno esigibili, senza alcun bisogno di rispettare la cosiddetta “par condicio creditorum” (la parità fra i creditori).
Se perಠi liquidatori si accorgessero che l’attivo fosse insufficiente a saldare tutti i debiti, essi saranno tenuti a presentare al tribunale istanza di fallimento.