Si chiamano Paradisi Fiscali e fanno parte dell’elenco dei Paesi Black List in base ai decreti ministeriali di riferimento in materia: in sostanza di tratta di paesi che adottano regimi di fiscalità agevolata, con tasse estremamente basse e che non hanno aderito al sistema di scambio dei dati fiscali con le altre Nazioni. La lista, come deciso dall’Ecofin èstata via via aggiornata e à¨eril momento sono usciti dalla lista dei Paradisi Fiscali, Barbados, Grenada, Corea del Sud, Macao, Mongolia, Panama, Tunisia e Emirati Arabi Uniti.Â
I suddetti paesi sono transitati nella lista grigia degli Stati sottoposti a controlli per la verifica del rispetto degli impegni assunti.
Ecco i Paesi che sono stati inseriti all’interno della Black List dell’Agenzia delle Entrate e sono soggetti a dichiarazione indipendentemente dal tipo di società o soggetto con la quale si era effettuata l’operazione.Â
Andorra, Bahamas, Barbados, Barbuda, Brunei, Gibuti, Grenada, Guatemala, Isole Cook, Isole Marshall, Isole Vergini statunitensi, Kiribati, Libano, Liberia, Liechtenstein, Macao, Maldive, Nauru, Niue, Nuova Caledonia, Oman, Polinesia francese, Saint Kitts e Nevis, Salomone, Samoa, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Sant’Elena, Sark, Seychelles, Tonga, Tuvalu, Vanuatu.Â
Ed ecco quelli aggiunti nel 2019 nell’elenco Ecofin
Samoa, Bahrein, Barbados, Grenada, Guam, Corea del Sud, Macao, Isole Marshall, Mongolia, Namibia, Palau, Panama, Saint Lucia, Samoa, Trinidad e Tobago, Tunisia ed Emirati Arabi Uniti.
Alla fine del 2017 èstata anche approvata una Black List di rango europeo per superare la frammentazione dei diversi elenchi nazionali: in questo modo, la nuova classificazione dei paesi etichettabili come paradisi fiscali viene predisposta sulla base di tre criteri diversi, la trasparenza fiscale, la tassazione equilibrata e applicazione delle norme dell’Ocse sul trasferimento dei profitti da un paese all’altro.
PARADISI FISCALI, ECCO LA LISTA AGGIORNATAÂ
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