Esistono, tuttavia, alcuni tipi di attività che oggettivamente sono considerate pericolose e che quindi richiedono sempre l’assicurazione all’INAIL, anche in assenza dei requisiti soggettivi.
L’elenco delle attività pericolose èlunghissimo: oltre alle ventotto categorie di prestazioni indicate dall’articolo 1 del Testo Unico in materia assistenziale, vanno considerate numerose altre ipotesi sparpagliate in una miriade di norme speciali.
Volendo fare un elenco non tassativo, vanno sempre assicurati all’INAIL: coloro che sono addetti a macchinari non controllati direttamente da loro; gli addetti a macchine e impianti elettrici ed elettronici, a pressione o a funzionamento termico; chi esegue ogni tipo di mansione in opifici e laboratori oppure che, a qualunque titolo, lavora nel settore agricolo e nelle imbarcazioni da pesca; coloro che eseguano lavori di costruzioni, manutenzione, riparazione o demolizione in ambito edile; gli spalatori di neve; i potatori di alberi; coloro che manutengono dighe e corsi d’acqua, strade e ferrovie, oppure lavorino contro il dissesto idrogeologico; coloro che operano per l’approvvigionamento o la distribuzione di energia elettrica, gas, telefonia e simili; coloro che lavorano su mezzi di trasporto di ogni genere; coloro che maneggiano materiali esplosivi o corrosivi; coloro che lavorano in vetrerie, miniere, concerie, macelli e macellerie; le guardie giurate; gli operatori delle nettezza urbana; i centralinisti; gli addetti ai registratori di cassa; gli alunni di scuole e università ; i sacerdoti; i detenuti; gli sportivi; e mille altre categorie.
àˆ da notare come alcune delle ipotesi in questione per cui l’assicurazione èobbligatoria hanno in realtà poco o nulla a che fare con il lavoro subordinato: molte persone hanno perciಠdiritto all’assicurazione INAIL anche in situazioni ben lontane dal mondo del lavoro.