In questo caso, infatti, al datore di lavoro viene concessa una possibilità di scelta nel caso in cui il giudice dichiara l’illegittimità del licenziamento, ovvero decidere se riassumere il lavoratore entro tre giorni dalla sentenza, reintegrandolo all’interno dell’azienda stessa senza obbligo di corrispondergli gli arretrati, oppure se pagargli un risarcimento.
In quest’ultimo caso il risarcimento deve corrispondere ad una somma di denaro il cui ammontare ècompreso tra due mensilità e mezzo e sei mensilità . In casi particolari il numero di mensilità che determina l’ammontare del risarcimento sale, pi๠precisamente quando il dipendente ha almeno dieci anni di servizio presso quella determinata azienda le mensilità salgono a dieci, mentre arrivano a 20 se il dipendente ha almeno 20 anni di servizio.
In tema di licenziamento illegittimo, dunque, la differenza tra le aziende con meno di 15 dipendenti e le aziende con pi๠di 15 dipendenti sta nell’impossibilità per il datore di lavoro di queste ultime di scegliere se reintegrare il lavoratore o se pagargli un risarcimento. In questo caso, infatti, l’imprenditore èobbligato a riassumere il lavoratore, a meno che non sia proprio questo a chiedere il risarcimento.
Le legge, inoltre, stabilisce che il licenziamento del dipendente, indipendentemente dal numero di lavoratori impiegati presso l’azienda, èsempre nullo quando i motivi che lo hanno determinato sono di carattere discriminatorio, ossia quando mira a colpire un determinato lavoratore perchèquesto èiscritto ad un sindacato, perchèha scioperato, perchèha determinate idee politiche, per gravidanza oppure per motivi di sesso, di razza o di religione.