Convalida dimissioni e risoluzione consensuale da luglio 2012

In virt๠dell’entrata in vigore della riforma del lavoro, a partire dal 18 luglio 2012 le dimissioni volontarie del lavoratore e la risoluzione consensuale del contratto di lavoro devono essere necessariamente convalidate per diventare efficaci.

In altre parole, nei due casi sopra indicati deve essere seguita una procedura analoga a quella che fino a prima dell’entrata in vigore della riforma del lavoro era prevista in caso di dimissioni della lavoratrice in stato di gravidanza o durante il primo anno di vita del bambino.

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ASPI in vigore da gennaio 2013

ASPI in vigore da gennaio 2013

La riforma del mercato del lavoro proposta dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, della quale in pi๠occasioni avremmo avuto modo di parlare approfondendo la questione, avrebbe previsto l’introduzione, a partire da gennaio 2013, dell’Assicurazione Sociale per l’Impiego che, con la sola esclusione della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria e della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, andrà  presto o tardi a sostituire, grazie alle propria universalità , qualsiasi altro ammortizzatore sociale o sussidio di disoccupazione attualmente esistente.

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Licenziamento periodo di prova e gravidanza

In considerazione della finalità  del periodo di prova, che èappunto quella di concedere alle parti un breve periodo di tempo per valutare la convenienza del rapporto di lavoro, ai contraenti èconcessa la possibilità  di recedere durante tale periodo senza alcun obbligo nei confronti della controparte in termini di preavviso.

Qualora il lavoratore licenziato durante il periodo di prova ritenga di essere stato vittima di un licenziamento illegittimo, deve riuscire a dimostrare in sede giurisdizionale il positivo superamento dell’esperimento e che la decisione del datore di lavoro di non proseguire il rapporto èriconducibile ad altro motivo.

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Dettagli ASPI riforma del mercato del lavoro

Dettagli ASPI riforma del mercato del lavoro

La riforma del mercato del lavoro promossa e proposta dal Governo Monti e, in particolar modo, dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, la quale, come certamente saprete, avrebbe ricevuto negli scorsi giorni la definitiva approvazione del Parlamento della Repubblica italiana, sarebbe da considerarsi, anche e soprattutto, quale una vera e propria riforma del welfare che, come molti sicuramente sapranno, avrebbe inteso rivoluzionare, completamente e definitivamente, gli ammortizzatori sociali ai quali i lavoratori da sempre avrebbero l’opportunità  di accedere nel caso in cui, purtroppo, si trovino nella spiacevole e sgradita condizione di aver perso il proprio posto di lavoro.

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Licenziamento co.co.co. prima della scadenza del termine

Il datore di lavoro puಠlicenziare un co.co.co. prima della scadenza del contratto soltanto per un grave inadempimento del lavoratore.

A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 6039/2012, con la quale èstato giudicato il caso di una lavoratrice assunta con contratto a tempo determinato di collaborazione coordinata e continuativa che èricorsa al giudice a seguito del recesso del datore di lavoro prima della scadenza del contratto stesso.

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Dimissioni contratto a tempo determinato

Il lavoratore assunto con contratto di lavoro a tempo determinato puಠrassegnare le dimissioni solo qualora sussista una giusta causa, ossia una causa di gravità  tale da non consentire la prosecuzione neanche temporanea del rapporto di lavoro.

Tuttavia, qualora il lavoratore rassegni le dimissioni senza che sussista giusta causa non si ha l’inefficacia o la nullità  del recesso, ne deriva quindi che il lavoratore non ha diritto ad essere riammesso in servizio e a ricevere le retribuzioni fino alla data di scadenza del contratto.

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Licenziamento collettivo obbligo motivazione e consultazione sindacale

Ai fini dell’efficacia di un licenziamento collettivo ènecessario anzitutto che sul fronte procedurale vengano puntualmente seguite le norme previste dalla legge n. 223 del 1991, nonchè la puntuale indicazione sia dei motivi che determinano la situazione di eccedenza sia dei motivi di carattere tecnico, organizzativo e produttivo che non consentono di adottare misure idonee a porre rimedio a tale situazione ed evitare la mobilità , la ricollocazione aziendale, la modifica dei profili professionali e la riduzione del numero dei lavoratori impiegati.

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Impugnazione contratto a termine

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 5240 del 2 aprile 2012 ha stabilito che l’apposizione illegittima di un termine ad un contratto di lavoro puಠessere impugnata dal lavoratore in qualunque momento.

Nel caso in esame, in particolare, la Suprema Corte ha accolto il ricorso presentato da un lavoratore assunto con contratto a tempo determinato e che lamentava la nullità  della clausola mediante la quale era stato apposto un termine alla durata del contratto di lavoro e, di conseguenza, chiedeva la conversione del contratto a tempo indeterminato.

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Licenziamento legittimo se si timbra il badge del collega

Timbrare il badge del collega in ritardo, purtroppo, èuna pratica piuttosto diffusa tra i lavoratori dipendenti italiani, ma che rischia perಠdi costare loro il posto di lavoro.

Pertanto, prima di rispondere di si ad una richiesta del genere da parte del vostro vicino di scrivania oppure prima di chiedere ad un vostro collega questo tipo di favore, èbene tenere presente che tale comportamento puಠlegittimare un licenziamento disciplinare.

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Nuovi contratti di lavoro agevolati

Stando alle dichiarazioni congiunte del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero e del ministro dell’Economia e delle Finanze, nonchè Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti la riforma del mercato del lavoro verrà  ultimata e resa pienamente operativa, con o senza il supporto dei sindacati ne di alcuna delle parti sociali coinvolte, entro la fine del prossimo mese di marzo 2012.

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Licenziamento illegittimo per comportamenti recidivi sanzionati

I comportamenti recidivi di un dipendente non possono essere tenuti in considerazione in maniera complessiva ai fini del licenziamento per giusta causa se sono stati già  oggetto di sanzioni disciplinari nei confronti del lavoratore stesso.

A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 1062 del 25 gennaio 2012, con la quale ha rigettato il ricorso presentato da un’azienda che aveva licenziato una dipendente a fronte delle sue ripetute assenze dal lavoro in giorni precedenti o successivi a festività  o ferie.

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Calcolo periodo di preavviso

Il periodo di preavviso deve essere dato dal datore di lavoro in caso di licenziamento oppure dal lavoratore in caso di dimissioni, fatta eccezione per le ipotesi di licenziamento per giusta causa e di dimissioni per giusta causa.

I giorni di preavviso che devono essere dati dalla parte recedente sono stabiliti dal contratto collettivo di riferimento e variano sia in base alla qualifica del lavoratore che in base alla sua anzianità .

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