Il discorso, perà², vale principalmente per i grandi elettrodomestici: televisori, frigoriferi, lavatrici ecc. Al contrario, i beni per la casa di minori dimensioni (e minor prezzo) non solo non paiono accusare pi๠di tanto il colpo, ma al contrario hanno visto le rispettive vendite crescere lentamente anche nel corso del disastroso 2009.
crisi dei consumi
Attrarre il consumatore èsempre pi๠difficile
Orologi, la crisi non èfinita
L’uscita della crisi èrinviata al 2010, presumibilmente intorno alla metà di quell’anno, ma preziose indicazioni verranno certamente dall’andamento delle vendite nei giorni sotto Natale, che normalmente sono in assoluto i pi๠proficui dell’intero calendario.
Ripresa dei consumi col Natale 2009
Insomma, se siamo ancora ben lontani dal trovarci di fronte a consumatori spendaccioni, èanche vero che chi progetta di fare regali quest’anno dovrebbe allargare i cordoni della borsa un po’ di pi๠rispetto alla scorsa festività dicembrina.
Consumi frenati dalla terza settimana
Da qualche tempo, si parla di retrocessione di tale fenomeno già alla terza settimana: il potere d’acquisto sarebbe cosଠindebolito da rarefarsi non appena inizia la seconda metà del mese.
Austerity nei consumi
In attesa, comunque, che trascorra il tempo per poter disporre di dati riferiti ad un periodo pi๠ampio, il quotidiano “Il Sole 24 Ore†ha pubblicato un’interessante disamina sugli effetti che nel frattempo un anno e pi๠di crisi ha apportato alle nostre abitudini di spesa, prendendo in considerazioni diversi settori.
I negozi chiudono uno dopo l’altro
I risultati sono davvero negativi. Si ècalcolato che da qui fino alla fine dell’anno il saldo fra chiusure e apertura di negozi al dettaglio sarà negativo per circa diciannovemila unità , con la conseguente perdita di oltre centotrentamila posti di lavoro.
Crisi degli utili per la grande distribuzione
L’analisi èstata condotta confrontando i dati riferiti al 2008 con quelli inerenti l’anno precedente.
Agosto da favola per gli outlet
Al momento sono trenta gli outlet aperti in tutta l’Italia, per lo pi๠appartenenti alle due grandi catene del settore: i gruppi McArthur Glen e Fashion district.
Aiuti dal Comune per le piccole imprese
I dati dell’Istat, infatti, hanno già iniziato a segnalare qualche inversione di tendenza nel mondo della grande distribuzione, ma per i piccoli esercenti il discorso èben diverso.
D’altro canto, già da molti anni per loro i problemi erano notevoli già da ben prima dell’abbattersi della crisi globale, proprio a causa della concorrenza di supermercati, centri commerciali e hard discount.
Consumatori sempre pi๠prudenti e smaliziati
Senza scendere nel dettaglio della ricerca, molto ampia ed elaborata, èsufficiente sottolineare i risultati messi in luce dai ricercatori, e cioèl’uniforme tendenza dei cittadini europei a razionalizzare sempre pi๠i consumi.
Imprese e turismo, quali i bilanci della stagione 2009?
Tale meccanismo fa si che in molte località turistiche ci si trovi di fronte ad un vero e proprio cataclisma delle piccole imprese a conduzione famigliare, siano esse pensioni e ristoranti, trattorie e piccoli alberghi che hanno visto in questi anni una flessione sempre maggiore della domanda.
Sconti pesanti contro la crisi dei consumi
La soluzione pi๠semplice per venire incontro alle difficoltà dei consumatori èquella di dare una netta sforbiciata ai prezzi di vendita; ma c’ anche chi sceglie soluzioni pi๠complesse che comunque portano, di fatto, allo stesso risultato, come ricorrere a formule del genere “tre per dueâ€, oppure dare in omaggio accessori gratuiti a chi effettua acquisti di un certo peso, o ancora regalare buoni sconto a chi semplicemente richiede un preventivo.
L’inflazione raggiunge minimi record
In particolare, il tasso di crescita su base annua dei prezzi al consumo secondo il paniere di beni per le famiglie di impiegati e operai rilevato dall’ISTAT – nella versione al netto dei consumi di tabacchi – nel mese di maggio si èattestato allo 0,9% (in aprile era all’1,2%).