A questo ha posto rimedio autonomamente il ministero dell’Ambiente, che ha scelto di utilizzare un fondo apposito per favorire i mezzi di trasporto a due ruote: non solo sono meno inquinanti ma presentano anche un minore impatto anche di tipo sociale (si pensi, banalmente, al problema dei parcheggi nelle grandi città ).
crisi dei consumi
Bar e negozi chiudono uno dopo l’altro
La principale associazione di categoria, Confesercenti, ha diffuso dati preoccupanti registrati da Unioncamere fra il 2007 e il 2008: in Italia, il saldo negativo fra chiusure e aperture nel biennio considerato ammonta a 3.598 ristoranti in meno, 6.912 bar e 5.335 negozi di abbigliamento, ma anche 4.836 aziende venditrici al dettaglio di mobili ed elettrodomestici, 2.432 macellerie, 1.521 negozi di frutta e verdura e cosଠvia.
Grand hotel, ècaccia allo spreco
D’altronde, la situazione del turismo èdrammatica: il gennaio 2009 ha segnato, rispetto al gennaio 2008, un calo delle presenze di quasi il 25%.
I direttori degli alberghi s’ingegnano dunque per individuare gli optional inutili da tagliare o ridurre pur di avere modo di ritoccare al ribasso il prezziario. I racconti di alcuni turisti e manager sono talvolta sorprendenti, cosଠcome la naturale rassegnazione con cui i direttori degli hotel di lusso spiegano le tattiche di austerity messe in atto.
Prato chiede una moratoria fiscale
Cosଠlamenta il presidente dell’Unione industriale pratese, Riccardo Marini, che in un incontro coi ministri Scajola, Tremonti e Sacconi ha segnalato le gravissime prospettive per il 2009 in riferimento al crollo del fatturato e alle conseguenti ricadute occupazionali.
Dopo un 2008 già molto negativo, gli inizi del nuovo anno sembrano ancora peggiori. I portafogli-ordini delle imprese sono quasi vuoti, ed entro il mese prossimo rischiano di esaurirsi i fondi per il sostegno all’occupazione nelle imprese artigianali.
Settore elettronico e audio-video in picchiata
Quella dei numeri èuna logica fredda e impersonale, ma spiega meglio di tante parole la pesantissima crisi che il mondo dei consumi ha subito e continuerà a subire nel prossimo futuro.
I negozi specializzati in computer e accessori, in televisori, in elettrodomestici e in telefonia segnano per l’anno appena trascorso un fatturato complessivo pari a circa 16 miliardi di euro, pari all’1,8% in meno rispetto al 2007.
L’apertura domenicale favorisce lo sviluppo
In altri Paesi europei, come la Gran Bretagna e la Spagna, lo shopping domenicale èun’abitudine ben pi๠comune che da noi.
Il settore dei computer in Italia
Il discorso èperಠcomplesso, perchè con il termine “computer†si fa in realtà riferimento a tipologie anche molto diverse fra loro in termini di dimensioni, potenzialità e, non ultimo, prezzo. Se l’anno appena concluso ha segnato rispetto al 2007 una crescita notevole dei notebook e, soprattutto, dei netbook (+32%), per i pi๠tradizionali computer da tavolo (i desktop) il mercato ha un trend negativo già da qualche tempo.
Bonus per acquisto mobili ed elettrodomestici, un sostegno atteso
In effetti, soprattutto nel primo dei due ambiti sono tantissime le imprese italiane che operano e che da tempo registrano crescenti difficoltà , sia per la crisi globale che per la temibilissima concorrenza asiatica.
Ora il sostegno èarrivato, sotto forma di deduzioni IRPEF per i cittadini al fine di invogliarli all’acquisto, ma non ha ottenuto per il momento significativi consensi: alcuni produttori rilevano che troppo pochi i contribuenti che potrebbero accedere al beneficio fiscale, e dunque l’impatto sulle vendite non sarà molto ampio.
Incentivi per il settore auto
Le misure agiscono sul fronte della rottamazione dei vecchi veicoli e sull’acquisto di nuovi mezzi poco inquinanti, sotto la forma dell’incentivo statale.
In sintesi, èstato stabilito che chi rottamerà un’autovettura classificata Euro 0, 1 o 2 e immatricolata prima del 2000 e acquisterà in cambio una pi๠ecologica macchina Euro 4 o 5 avrà diritto ad un incentivo pari a 1.500 euro.
Calo clamoroso dei fatturati a Novembre
Le industrie italiane durante il mese di Novembre hanno registrato una diminuzione dei propri fatturati di ben il 13,9% rispetto allo stesso mese del 2007 con un calo degli ordini del 6,3%. Numeri che mostrano chiaramente che la crisi èancora in corso e che èdifficile da digerire.
L’appuntamento con la ripresa ènel 2010
A dirlo èil governatore della Banca Centrale Europea, Jean-Claude Trichet, che al momento vede in atto una spirale perversa che coinvolge finanza ed economia reale. Le manovre messe in campo dai governi europei vanno nella giusta direzione, ma il sistema non le ha ancora assorbite: perciಠl’uscita dal tunnel appare ancora distante, ma non èirraggiungibile.
Il ritorno dei negozianti a credito
Oggi le casalinghe sono sempre di meno e il tempo a disposizione per fare la spesa èmeno ancora. Quindi, la soluzione dei grandi centri commerciali èspesso pi๠comoda, veloce ed economica, condannando i piccoli negozianti all’oblio.
Boom del last-minute nel commercio
àˆ una soluzione low-cost che sta acquisendo sempre maggiore interesse, tanto per i negozianti (che si ritrovano spesso e volentieri con gli scaffali pieni di merce invenduta) quanto per i clienti in difficoltà ad arrivare alla fine del mese (per alcune famiglie, addirittura, si dice che sia un problema già arrivare alla seconda settimana).
Come combattere la recessione
Da notare èl’andamento del dollaro che nell’ultimo periodo si èreso protagonista dell’andamento dell’intera economia americana. Arrivando a toccare l’1,5 dollari per comprare un euro, si sono viste in America forti esportazioni che hanno ovviamente aiutato la crescita dell’industria con una relativa capitalizzazione.
Nuovo allarme-recessione
Almunia ha citato una serie di dati macroeconomici aggiornati sulle ultime rilevazioni nell’eurozona, e ha formulato le previsioni per i prossimi due anni: purtroppo, definirle “fosche†non sarebbe sufficiente.