Quella dei numeri èuna logica fredda e impersonale, ma spiega meglio di tante parole la pesantissima crisi che il mondo dei consumi ha subito e continuerà a subire nel prossimo futuro.
I negozi specializzati in computer e accessori, in televisori, in elettrodomestici e in telefonia segnano per l’anno appena trascorso un fatturato complessivo pari a circa 16 miliardi di euro, pari all’1,8% in meno rispetto al 2007.
Un dato di sintesi negativo ma dଠper sè nemmeno tanto tragico, se non andassimo a vedere il dettaglio: e lଠsi scopre che i computer shop hanno visto un crollo dei ricavi del 17%, le vendite di telefoni cellulari èscesa del 9% e che quelle del fenomeno del recente passato, i lettori MP3, sono state letteralmente massacrate dalla crisi (-67%).
Reggono senza infamia e senza lode le vendite all’interno dei grandi distributori, mentre qualche dato positivo arriva dalla crescita delle cessioni di computer portatili, decoder televisivi e piccoli elettrodomestici (dalle macchine per caffèai rasoi elettrici).
Un altro fenomeno che si ènotato èla notevole discesa della spesa media per acquisto: marca, design e optional contano sempre meno, di fronte ad una clientela a cui oggi come oggi interessa solamente il prezzo.