Un colpo mortale potrebbe venire dalla legge, recentemente varata, secondo cui tutte le operazioni di qualsiasi genere (acquisti e cessioni di beni e di servizi) da e verso i Paesi inseriti in una “black list†dei paradisi fiscali ancora da stilare dovranno essere analiticamente comunicate mese per mese, a partire dal prossimo luglio.
San Marino sta facendo gli scongiuri per non essere inserito nella temutissima black list. Facile, infatti, prevedere che non solo gli evasori ma anche gli imprenditori e i professionisti pi๠onesti preferiranno evitare le transazioni con operatori sanmarinesi per non essere costretti a dover adempiere a quest’obbligo assiduo, complesso e accompagnato da sanzioni salatissime anche per i pi๠innocenti errori e omissioni.
Non èanzi escluso che il nostro Governo stia ritardando la pubblicazione della black list proprio per sistemare preventivamente i rapporti con San Marino, e forse anche con altri Stati.
Comunque sia, la Rupe sta correndo ai ripari, approvando in fretta e furia nuove norme gradite dalle nostre autorità . In attesa della complessiva riforma tributaria, prevista entro l’anno, San Marino ha innanzitutto introdotto nella sua legislazione il reato di falsa fatturazione, sanzionato penalmente, e istituito un apposito nucleo tributario antifrode, specializzato nelle truffe sull’imposta sul valore aggiunto.
Prevista, inoltre, l’istituzione di sistemi di continuo interscambio informativo fra i due Paesi nel contrasto all’evasione fiscale e ad altri specifici reati (criminalità informatica, contrabbando, riciclaggio…). àˆ inoltre probabile che entro il 2010 verrà stipulato un accordo bilaterale contro la doppia imposizione.