Ma non tutti questi affari sono pienamente leciti, ha sentenziato l’Autorità Antitrust, che ha recentemente comminato delle notevoli multe sia ai quattro operatori di telefonia mobile operanti nel nostro Paese (Telecom Italia, Vodafone Omnitel, Wind e H3G), sia a diverse società fra quelle che elaborano e mettono sul mercato i servizi in questione.
A finire sotto il mirino del Garante èstata la scarsa chiarezza nelle clausole di quello che a tutti gli effetti èun vero e proprio contratto che si sottoscrive scaricando le suonerie e i loghi in questione.
Durante le indagini, sollecitate da Codacons e da altre associazioni dei consumatori, il Garante ha rilevato parecchi abusi. àˆ spesso difficile, ad esempio, disattivare il servizio, se non pagando una penale; frequentemente èinoltre poco chiaro il meccanismo dei costi correlati ad ogni servizio.
Ma l’abuso pi๠importante e meno conosciuto èun altro: scaricando la suoneria, in genere l’ignaro utente finisce per sottoscrivere tacitamente un abbonamento che periodicamente comporta un addebito che va a decurtare il suo credito telefonico prepagato.
Spesso e volentieri, fra l’altro, tutte queste clausole sono pur presenti all’interno degli spot televisivi, ma appaiono in caratteri microscopici e per una frazione di secondo.
Le multe comminate oscillano fra i 55.000 e i 640.000 euro. Mentre Codacons esulta, ècomunque lecito chiedersi quanto queste sanzioni possano inibire per il futuro altre pratiche illecite in un mercato che, come detto, muove quasi un miliardo ogni anno.