Se anche per te ègiunto il momento di farti coraggio ed aprire una Partita IVA come libero professionista, allora sei nel posto giusto.
Ti mostreremo come funziona la procedura di attivazione della Partita IVA, soffermandoci sui concetti che dovrai mettere in primo piano, in modo da impostare correttamente l’attività e risparmiare sulle spese!
Quanto costa l’attivazione della Partita IVA?
La prima domanda che tutti si pongono èrelativa ai costi: quanto dovrಠspendere per attivare la mia Partita IVA e iniziare ad esercitare come libero professionista?
Ebbene, la procedura di apertura, di per sè, ègratuita: èsufficiente compilare il Modello AA9/12 e trasmetterlo digitalmente all’Agenzia delle Entrate, per ricevere in poche ore il numero identificativo della nuova Partita IVA.
Pertanto, gli unici costi sono quelli che pertengono al commercialista che cura la pratica. Costi che, scegliendo un servizio telematico al posto di uno studio “convenzionaleâ€, si riducono facilmente a zero!
Come scegliere correttamente il Codice ATECO?
Uno dei punti cruciali della procedura riguarda la scelta del Codice ATECO, che identifica l’attività – o, in questo caso, la professione – svolta con la Partita IVA e determina la “porzione†di fatturato su cui si calcolano tasse e contributi.
Se, per le professioni storiche (es. medico, architetto, avvocato, ecc.), la scelta èautomatica, in quanto ognuna di esse prevede l’uso di un codice specifico, lo stesso non accade per le attività che hanno preso vita soltanto in epoca recente.
Dunque, per ovviare al problema, ènecessario cercare un codice affine che sia compatibile con la professione che si intende svolgere, oppure “ripiegare†su un codice generico (ad esempio: 74.90.99 – Altre attività professionali nca).
Quale regime fiscale offre maggiori vantaggi?
Oltre al Codice ATECO, vi èun altro aspetto che, nel momento in cui deciderai di aprire la tua Partita IVA, dovrai valutare con attenzione, ovvero il regime fiscale.
Il regime fiscale èl’insieme di norme che regolano la gestione della Partita IVA, nonchè il conteggio ed il versamento delle imposte. Alla maggior parte dei professionisti si consiglia il regime forfettario, in quanto prevede una tassazione pi๠leggera e meno adempimenti da portare a termine ogni anno.
In certi casi, perà², il regime non èapplicabile per l’assenza di alcuni requisiti o per il verificarsi di una o pi๠cause ostative. Talvolta, invece, l’adozione del forfettario risulta poco conveniente: ciಠaccade, ad esempio, per le attività che richiedono costi annuali superiori alla percentuale dedotta in base al Codice ATECO.
Dunque, se il confronto con il consulente (online o in studio) dà esito positivo, assoggettarti al regime forfettario ti permetterà di godere dei seguenti vantaggi:
- aliquota al 15% (ridotta, in alcuni casi, al 5% per i primi cinque anni);
- franchigia IVA;
- assenza di contabilità (ma con obbligo di conservare e numerare le fatture);
- esonero dal passaggio obbligatorio alla fattura elettronica;
- esonero da studi di settore ed esterometro.