In Italia chi vuole fare impresa nel 45% dei casi ha difficoltà ad aprire una nuova attività legate alla mancanza del capitale iniziale. E’ questo infatti il principale ostacolo per chi punta a diventare un nuovo imprenditore in accordo con un’indagine che ha realizzato la Camera di commercio di Monza e Brianza. Dalla ricerca, intitolata “Nuove imprese: voglio (o devo) fare l’imprenditore“, èmerso anche che mettersi in proprio, con una percentuale pari al 38%, èuna vocazione e non un’opportunità per fare soldi, insomma per guadagnare di pi๠rispetto ad un’occupazione da lavoratore dipendente.
Solo il 3% degli imprenditori interpellati dalla Camera di commercio di Monza e Brianza, infatti, ha risposto che l’idea di aprire una nuova impresa nasca dall’esigenza di guadagnare pi๠soldi; ma c’èanche un 39% che punta a mettersi in proprio perchè spinto dalla crisi.
► DIMINUZIONE DEI GIOVANI AMMINISTRATORI
Gli aspiranti imprenditori, stando all’indagine realizzata dall’Ente camerale, sono in maggioranza anche consci che nell’attuale crisi l’Italia non abbia tutte le responsabilità . Il 41% del campione interpellato, infatti, afferma che la situazione attuale èfrutto di una crisi internazionale, mentre il 29% ritiene che comunque nella politica nazionale e locale a regnare sia l’incapacità di dare risposte ai cittadini ed al sistema imprenditoriale.
► LAVORO E FORMAZIONE CONTINUA
Quanto al guadagno da ottenere con una nuova attività , gli imprenditori in erba non sono inoltre di certo avidi. Quasi la metà , infatti, si accontenterebbe di un guadagno netto mensile compreso tra i 1.200 ed i 2.000 euro. Che di questi tempi sarebbero tutto oro che cola.
Solo il 3% degli imprenditori interpellati dalla Camera di commercio di Monza e Brianza, infatti, ha risposto che l’idea di aprire una nuova impresa nasca dall’esigenza di guadagnare pi๠soldi; ma c’èanche un 39% che punta a mettersi in proprio perchè spinto dalla crisi.
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Gli aspiranti imprenditori, stando all’indagine realizzata dall’Ente camerale, sono in maggioranza anche consci che nell’attuale crisi l’Italia non abbia tutte le responsabilità . Il 41% del campione interpellato, infatti, afferma che la situazione attuale èfrutto di una crisi internazionale, mentre il 29% ritiene che comunque nella politica nazionale e locale a regnare sia l’incapacità di dare risposte ai cittadini ed al sistema imprenditoriale.
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Quanto al guadagno da ottenere con una nuova attività , gli imprenditori in erba non sono inoltre di certo avidi. Quasi la metà , infatti, si accontenterebbe di un guadagno netto mensile compreso tra i 1.200 ed i 2.000 euro. Che di questi tempi sarebbero tutto oro che cola.