Un aiuto in tal senso arriva dalla World Bank, che nel suo recente report intitolato “Doing business 2013” ha stilato una vera e propria classifica dei Paesi in cui risulta pi๠facile aprire una nuova impresa.
In questa particolare classifica l’Italia figura all’84° posto, una posizione decisamente poco invidiabile e che in molti si aspettavano soprattutto per l’elevato peso della tassazione e per la complicata burocrazia che caratterizza il Paese. Ma passiamo alle prime dieci posizioni della classifica, ovvero ai dieci Paesi in cui, secondo l’indagine della World Bank, èpi๠facile avviare una nuova attività .
1) Nuova Zelanda: in assoluto il Paese in cui èpi๠semplice avviare un nuovo business soprattutto grazie ad una regolamentazione chiara e trasparente e alla snellezza delle procedure;
2) Australia: principalmente per motivazioni analoghe a quelle già citate per la Nuova Zelanda;
3) Canada: in questo Paese la registrazione delle nuove start-up puಠessere fatta direttamente online, con un notevole risparmio di tempo e di denaro;
4) Singapore: il Paese asiatico risulta ben posizionato in questa graduatoria grazie alla snellezza delle procedure per le start-up
5) Macedonia: il quinto posto per questo paese èconsiderato dai pi๠una sorpresa, tuttavia gli esperti lo hanno motivato parlando di procedure di registrazione molto semplici e di bassi costi;
6) Hong Kong: anche in questo caso gli esperti hanno ravvisato procedure rapide e snelle per le nuove aziende;
7) Georgia: nel corso degli ultimi anni il Paese ha attuato una modernizzazione del suo sistema burocratico e finanziario;
8) Rwanda: secondo gli esperti ètra i Paesi al mondo in cui èpi๠facile avviare una nuova attività grazie alle procedure veloci e ai costi trascurabili.
9) Biellorussia: Il paese offre tempi brevi e costi molto bassi per chi vuole lanciare una start-up;
10) Irlanda: èconsiderata la culla di molte start-up grazie ai bassi costi di registrazione e alla legislazione fiscale favorevole.