Un’azienda su sei rinuncia ai suoi crediti

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Secondo le statistiche pi๠recenti, circa un’impresa italiana su sei si ètrovata nell’ultimo anno a dover rinunciare a incassare uno o pi๠propri crediti nei confronti di debitori “difficili”. Il motivo?

La sfiducia negli strumenti che la legge mette a disposizione delle stesse imprese per ottenere soddisfazione.

In effetti, teoricamente qualunque creditore puಠrivolgersi al tribunale (ingiunzione di pagamento), ottenere il pagamento (anche con mezzi forzati come il pignoramento) dai propri debitori e poter anche pretendere il rimborso di tutti gli altri oneri sostenuti, incluse le parcelle dell’avvocato.

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La burocrazia pesa troppo sulle imprese

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àˆ risaputo che gli italiani non amano l’eccessivo ricorso alla burocrazia stabilito dagli organi pubblici, e gli imprenditori non fanno certo eccezione. Ma il quarto rapporto annuale pubblicato dalla fondazione PromoPa presenta i dati pi๠negativi finora rilevati.

La fondazione ha svolto un’indagine presso le imprese italiane con meno di cinquanta dipendenti, escludendo le ditte individuali: si tratta di quasi due milioni di soggetti, circa un terzo delle partite IVA aperte in Italia.

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IRAP, fughe in avanti e retromarce sull’inerenza

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L’Agenzia delle entrate èstata costretta ad una precipitosa retromarcia sul tema dell’inerenza dei costi ai fini IRAP.

Occorre una piccola cronistoria: quando l’imposta fu introdotta (1997), si decise che i costi sarebbero risultati deducibili secondo le stesse regole previste per l’imposta sui redditi.

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Grande richiesta di ingegneri dell’ambiente

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Sarà  la crescente sensibilità  dell’opinione pubblica sull’emergenza climatica, sarà  la nuova politica americana instaurata dal presidente Obama, ma sta di fatto che le università  italiane da qualche tempo hanno iniziato ad istituire numerosi corsi di laurea aderenti ai dettami della green economy.

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Cedere alle banche i crediti verso la Pubblica Amministrazione

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Uno degli obiettivi dichiarati con la manovra d’estate, attualmente in fase di conversione presso le aule parlamentari, èquello di consentire alle imprese di non attendere tempi biblici prima di incassare quanto loro spettante per le forniture agli enti pubblici.

In questa direzione, e cioèdi non costringere le imprese a drammatiche crisi di liquidità , si muove anche un’altra riforma, le cui linee-guida sono appena state approntate dal Ministero delle Finanze.

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Sale il gettito da autotassazione

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Sono già  disponibili i primissimi dati sulle entrate fiscali da autotassazione relativamente alla prima scadenza dell’imposta sui redditi dell’anno.

Si parla di “autotassazione” in relazione ad una fra le modalità  con le quali l’Erario riscuote le imposte, ovverosia affidandosi allo spontaneo successivo versamento dei tributi direttamente da parte del contribuente.

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Contributi dei professionisti, la Cassazione contro l’AdE

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La Corte di Cassazione ritorna ancora una volta sul tormentato tema dei contributi previdenziali versati dai lavoratori autonomi alle proprie casse professionali.

In mancanza di una precisa soluzione da parte del legislatore, la posizione dell’Agenzia delle Entrate in tema ènota da tempo: cosଠcome per i privati cittadini, anche per il “popolo delle partite IVA” i contributi previdenziali a proprio carico sono da considerarsi un onere riferito alla persona fisica nel suo complesso e dunque gli importi sono deducibili nel Quadro RP insieme alle altre voci con sorte analoga (come i contributi per la colf).

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Relazione del presidente all’assemblea della Consob

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Lamberto Cardia, presidente della Consob, ha presentato nei giorni scorsi all’assemblea generale la consueta relazione annuale.

La Consob, organismo indipendente con il compito di sovrintendere alla Borsa Italiana e agli altri mercati regolamentati, si trova in una posizione privilegiata per osservare i movimenti e le problematiche delle grandi imprese italiane, e infatti la relazione annuale del presidente riscuote sempre una certa attenzione da istituzioni e associazioni di categoria.

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730, i rimedi contro errori e violazioni (seconda parte)

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Quando il 730 inviato conteneva qualche errore che ha inciso sul calcolo del tributo dovuto o sul rimborso d’imposta ottenuto in busta paga, èpossibile rimediare, secondo strade diverse a seconda che il ricalcolo dei tributi sia a favore del contribuente o dell’Erario.

Nel primo caso, infatti, c’ tempo fino al 26 ottobre per ritornare al CAF perchè quest’ultimo rifaccia tutti i conti, informi il sostituto d’imposta e spedisca all’Agenzia delle Entrate il 730 integrativo entro il termine previsto (10 novembre 2009).

Il rimborso sarà  accreditato al contribuente nella busta-paga riferita al mese di dicembre.

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730, i rimedi contro errori e violazioni (prima parte)

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La stagione dei 730/2009 si èformalmente conclusa, col passare della scadenza di giugno per la trasmissione all’Agenzia delle Entrate.

Tuttavia, non di rado chi si èoccupato della trasmissione, e in particolare CAF, commercialisti e consulenti del lavoro, si accorge di aver commesso qua e là  errori e violazioni, specialmente quando le dichiarazioni da inviare erano tante e i tempi ristretti; altre volte, lo sbaglio èrilevato dal contribuente stesso.

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DPEF nel segno della continuità 

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In questo periodo, per obbligo di legge, il Governo deve presentare il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria, nel quale sono esposte le previsioni e gli obiettivi di politica economica dello Stato per i prossimi anni.

Tuttavia, come ha rilevato il ministro delle Finanze Giulio Tremonti, quest’anno probabilmente non ve n’era un autentico bisogno.

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Reddito medio sotto i diciannovemila euro

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Il Dipartimento delle Finanze ha diffuso i dati statistici ricavati dalle dichiarazioni dei redditi inviate nel corso del 2008, riferite al periodo d’imposta 2007.

Risulta che il reddito medio dichiarato dai contribuenti italiani èpari a 18.892 euro, che circa il 50% dei cittadini non supera i 15.000 euro e che appena lo 0,2% di loro dichiara un imponibile superiore a duecentomila euro.

Non va comunque dimenticato che molti redditi sono tassati a parte, e dunque non entrano in dichiarazione.

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Le difficoltà  della giustizia tributaria

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La competenza generale ed esclusiva sulle controversie che vedono contrapposte il Fisco e i contribuenti èaffidata agli organi di giustizia tributaria: le commissioni provinciali e regionali per i primi due gradi di giudizio (il terzo grado, ovviamente, èproprio della Cassazione) e il Consiglio di Presidenza che sovrintende al sistema e riferisce con proprie relazioni periodiche al ministero della Giustizia e al parlamento.

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Reati societari in crescita continua

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Nel 2001, il decreto legislativo n. 231 introdusse nel campo del diritto penale una novità  senza dubbio epocale, e cioèla possibilità  che anche le persone giuridiche e gli enti in genere potessero essere imputati di fattispecie penali.

In altre parole, la novità  rispetto al passato consisteva nel fatto che le sanzioni potevano colpire non solo amministratori o dipendenti, ma anche la società  in quanto tale.

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Cartelle a rate, richieste a non finire

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Sarà  l’effetto-novità , sarà  la crisi che riduce sempre di pi๠il contenuto delle tasche degli italiani, ma sta di fatto che la possibilità  di rateizzare l’importo delle cartelle di pagamento, introdotta circa un anno e mezzo fa, sta riscuotendo una crescente attenzione e interesse da parte dei contribuenti.

L’opzione fu introdotta per venire incontro ai contribuenti e dare al sistema una preziosa chance in pi๠per evitare che la richiesta di pagamento arrivi a comportare pignoramenti e ricorsi giudiziari.

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